Rincari trasporto pubblico, Vetrella: «Aumenti necessari per mantenere i benefici di Unico»
L'assessore regionale ai Trasporti in una lettera ai cittadini campani sostiene che l'aumento dei prezzi è il primo dal 2008 ed “è nettamente inferiore rispetto a quelli operati dalla maggioranza delle altre Regioni”
04 April, 2011
L’assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella, ha inviato una lettera ai cittadini per giustificare gli adeguamenti delle tariffe di trasporto Unicocampania, entrati in vigore il 1° aprile.
“Mi è sembrato corretto e doveroso – ha detto Vetrella – informare i cittadini sulle reali motivazioni che sono alla base della decisione che Regione, Province e Comuni hanno dovuto prendere concordemente in merito alle tariffe del sistema Unicocampania. Rispondere direttamente alle domande e alle istanze dei tanti utenti che mi hanno scritto o rivolto osservazioni, è infatti a mio parere una delle azioni più importanti che un amministratore pubblico deve realizzare nel quadro di un rapporto trasparente in cui credo molto e che ho cercato di instaurare fin dall’inizio del mio mandato con i cittadini della Campania, che hanno il diritto di sapere come vengono utilizzati i soldi che come contribuenti affidano alla Regione e ai quali dunque dobbiamo sempre rendere conto. Da queste motivazioni si può facilmente evincere che non solo gli adeguamenti sono necessari per mantenere tutti i vantaggi del sistema integrato, unico in Italia, ma anche che i nostri restano comunque i biglietti più convenienti d’Italia”.
Nella lettera Vetrella scrive che “l’adeguamento delle tariffe dei servizi di trasporto pubblico locale che la Regione, le Province e i Comuni capoluogo hanno dovuto operare in questi giorni – così come si sta facendo nel resto d’Italia – si è reso necessario qui soprattutto per mantenere i vantaggi per gli utenti del sistema integrato Unicocampania, che consente – unico in Italia – con un solo tipo di biglietto di poter usufruire ogni giorno di oltre 1.500 treni regionali e metropolitani e 26mila corse di autobus, tram e funicolari su tutto il territorio regionale. Solo per garantire infatti questo beneficio, da vari anni le aziende aderenti al consorzio Unicocampania accumulano perdite per ben 18 milioni di euro complessivi l’anno, cifra che va ad aggiungersi ai già disastrati bilanci, che abbiamo purtroppo trovato, ad esempio, nelle aziende di proprietà regionale a causa di sprechi e cattive gestioni; deficit che – essendo le aziende di proprietà pubblica – sono comunque ripianati dagli stessi contribuenti campani.”
L’assessore regionale campano scrive anche che l’adeguamento applicato – che ha comunque tutelato maggiormente pendolari, studenti e fasce deboli – è il primo dal 2008 ed “è nettamente inferiore rispetto a quelli operati dalla maggioranza delle altre Regioni” (ad esempio, il ticket Uniconapoli è passato da 1,10 a 1,20 euro, contro gli 1,30 euro di Palermo e gli 1,50 di Genova, senza contare che il biglietto Unico dà la possibilità di timbrare su qualunque mezzo su gomma e su ferro anche più volte nei 90 minuti di durata). A queste motivazioni – scrive ancora Vetrella – “bisogna aggiungere quelle che riguardano l’aumento vertiginoso dei costi dei carburanti negli ultimi anni, e la ancora eccessiva evasione”. Tutto questo senza dimenticare che “comunque i cittadini già contribuiscono ai costi attraverso i circa 680 milioni di euro che ogni anno la Regione stanzia per i contratti di servizio con le aziende, e che stiamo affrontando un periodo particolarmente difficile dal punto di vista economico, che incide profondamente anche su servizi strategici come quelli di trasporto e che ha portato a una riduzione anche delle risorse da parte dello Stato per tutte le Regioni".
Il biglietto UnicoNapoli è aumentato di 10 cent, da 1,10 euro agli attuali 1,20, “a Palermo il biglietto costa 1,30, mentre a Genova, addirittura, 1,50“, spiega ancora l’assessore. Paragoni sensati, se si esula dall’esclusione di comuni vicini al territorio partenopeo, come San Giorgio a Cremano o Portici, dalla fascia Unico Campania, che di fatto non esiste più: gli studenti del vesuviano dovranno raggiungere l’università sborsando 1,60 euro, per una corsa in treno che va dai 10 ai 15 minuti.
Le giustificazioni di Vetrella però non bastano agli utenti: il prossimo 9 aprile i cittadini manifesteranno manifestare contro gli aumenti convinti del fatto che il debito sarebbe già risanato se vi fossero più controlli in grado di garantire che tutti convalidino il proprio biglietto.