Imbrocchiamola! Dalle minerali al rubinetto, piccola guida al consumo critico dell’acqua
Una mini inchiesta tascabile per imparare a orientarsi nella battaglia a colpi di spot fra Mineracqua e Coop, per sapere quanta strada fa l’acqua che beviamo e per conoscere “buone pratiche” da copiare: da “Buona questa” a “Lìbere - liberi di bere”
06 April, 2011
Luca Martinelli, giornalista e redattore di Altreconomia ha condensato in un’ottantina di piccole pagine – tascabili davvero! – un viaggio nel mondo dell’acqua da bere, partendo dalla polemica fra Mineracqua (federazione che riunisce i produttori di acqua in bottiglia) e Coop, che in una serie di spot televisivi invitava i consumatori a scegliere l’acqua del rubinetto, riducendo i rifiuti da imballaggio e i km che i tir devono percorrere in autostrada per trasportare bottiglie su e giù per l’Italia, con un tracciato che visto dall’altro fa sorridere: si potrebbe pensare che i veneti si bevano l’acqua delle fonti venete, e che in Puglia facciano lo stesso. E invece no, le bottiglie “trottolano” avanti e indietro sulle autostrade, e i costi ovviamente lievitano.
Martinelli punta poi il dito sulla quasi totale “gratuità” della materia prima con cui fanno affari le “cinque sorelle” delle minerali: un caso praticamente unico nel mondo dell’industria. “Molte delle aziende che imbottigliano acqua minerale non la pagano, perché 7 Regioni su 20 non prevedono un canone di concessione per lo sfruttamento di sorgenti e falde (misurato sull’acqua imbottigliata o emunta) (…) E’ un paradosso ma Governo e Regioni sembrano ignorare questo vuoto normativo. I cittadini, consumatori, invece non lo sanno: sembra una di quelle informazioni “strettamente riservate”, come se fosse naturale che un’azienda si appropri gratuitamente di un bene demaniale e non paghi la materia prima del proprio lavoro”.
Nella guida si analizzano poi i grandi protagonisti del mercato delle minerali, si insegna a leggere l’etichetta, si parla di pubblicità ingannevole, ma soprattutto si presentano alcune iniziative molto interessanti “da copiare” per ridurre i rifiuti e consumare in modo critico: acqua di rubinetto nelle mense scolastiche, la rete “Ti voglio Bere” che promuove il risparmio idrico e l’acqua di rubinetto fra gli studenti della Regione Piemonte, “Buona questa”, iniziativa messa in campo dall’Acquedotto Lucano per sostenere l’acqua in brocca nei ristoranti, o ancora la carta d’identità dell’acqua inviata da Amiacque assieme alla bolletta e la Watermap delle fontanelle di Lìbere - liberi di bere.
E poi c’è “Imbrocchiamola!” la campagna di Altreconomia che dà il titolo al libretto e che dal 2007 coinvolge i lettori della rivista invitandoli a chiedere acqua di rubinetto nei locali pubblici. In abse alle segnalazioni dei consumatori sono già stati indicizzati più di 1800 locali in tutta Italia, fra bar, ristoranti e agriturismi, che hanno risposto in modo positivo alla richiesta.