Il Polo solare organico della Regione Lazio presenta il fotovoltaico a base di succo di mirtillo
Il fotovoltaico organico: dai frutti di bosco all’industrializzazione. Presentati i risultati del Polo Solare Organico della Regione Lazio. Efficienza dall’1 all’11%, pronta la prima linea di produzione dei nuovi pannelli solari fotovoltaici organici. Investiti 10,5 milioni di euro da regione e 4,5 da privati.
08 April, 2011
Efficienza energetica dall’1 all’11%, primi pannelli prodotti con procedimenti industriali, consorzio con le aziende private per la produzione di facciate edilizie fotovoltaiche. Questi alcuni dei risultati di cinque anni d’attività del Chose, il Polo Solare Organico della Regione Lazio, che sono stati presentati presso il Tecnopolo Tiburtino a Roma. «La realtà del Polo Solare Organico è un esempio di come si possano collegare l’economia delle imprese, l’attività universitaria di ricerca e il territorio – ha detto il co-direttore del Polo Solare Organico Prof. Franco Giannini – Il modello pubblico privato in questo caso ha funzionato, sia con la creazione della convenzione nel 2006, sia con il suo rinnovo nel 2010 e i risultati lo dimostrano.
Oggi oltre all’attività di ricerca abbiamo realizzato una linea di produzione pilota per i pannelli fotovoltaici organici del valore di 5 milioni di euro che servirà come piattaforma tecnologica per le imprese interessate». «Senza l’apporto fondamentale della Regione sia ieri, sia oggi, questi risultati non sarebbero stati possibili – ha detto presentando i dati del Polo Solare Organico, il co-direttore Prof. Aldo Di Carlo – Abbiamo messo in relazione l’aumento d’efficienza dei nostri pannelli con i finanziamenti pubblici e privati ricevuti in questi anni e così ci siamo resi conto della stretta relazione che c’è tra i fondi a disposizione e i progressi tecnologici». Il Polo Solare Organico della Regione Lazio, CHOSE, nato nel 2006, grazie a un finanziamento di 10,5 milioni di euro della Regione Lazio oggi è uno dei punti di riferimento scientifico per il fotovoltaico di terza generazione che grazie all’utilizzo di molecole organiche, sia di sintesi chimica che di origine naturale, come quelle estratte dal succo di mirtillo consentirà nuove applicazioni dell’energia solare, come per esempio l’utilizzo sulle facciate degli edifici, nelle carrozzerie delle auto e nei computer portatili.
Al Chose presso il Tecnopolo Tiburtino lavorano 30 ricercatori, è attivo un consorzio con le imprese, che ha investito 4,5 milioni di euro, per la realizzazione dei nuovi prodotti per il fotovoltaico di terza generazione e sono stati avviati diversi spin-off e start-up gestiti da giovani imprenditori. Dopo la presentazione dei risultati il Prof. Franco Giannini ha consegnato il premio “150 anni di Scienza italiana nel mondo” a due indiscussi protagonisti italiani della ricerca internazionale, il Prof. Giuseppe Pezzotti (Kyoto Institute of Technology, Giappone) e il Prof. Paolo Lugli (Technical University of Munich, Germania).