Decreto Romani: la protesta viaggia in autostrada. Carovana "lumaca" (ma inquinante) sul Gra di Roma
Il famigerato anello autostradale che circonda la Capitale è divenuto teatro di una singolare protesta nei confronti del decreto “ammazza rinnovabili”: auto, camion e furgoni a 30 km orari hanno rallentato il traffico e distribuito volantini. Trentanove manifestanti denunciati, rischiano il ritiro della carta di circolazione
11 April, 2011
“Operazione lumaca”. Così è stata chiamata la manifestazione di protesta contro il decreto Romani che venerdì scorso ha bloccato il Grande raccordo anulare di Roma. Camion, auto e furgoni, chiamati a raccolta dall'associazione Azione energia solare (Aes) hanno sfilato a una velocità di 30 km orari, bloccando il traffico in segno di disaccordo nei confronti del decreto “ammazza-rinnovabili”. «Siamo venuti da tutta Italia a Roma, da Trieste a Palermo – ha commentato il presidente dell'associazione, Giorgio Ruffini - per dire sì all'energia solare e alle rinnovabili e no al decreto Romani. Abbiamo creato più di qualche problema alla circolazione stradale per mandare un segnale forte alle istituzioni e ai cittadini: il Governo sta rallentando lo sviluppo e l'indipendenza energetica dell'Italia».
Gli organizzatori avevano annunciato la partecipazione di circa 2mila veicoli provenienti da tutta Italia, ma il numero effettivo dei manifestanti non è noto. In ogni caso, il blocco della circolazione c'è stato, tanto da richiedere l'intervento delle volanti della Polizia stradale, che hanno dirottato il corteo verso il Palalottomatica. La protesta potrebbe costare cara a 39 manifestanti, che sono stati denunciati per manifestazione non preavvisata. Per ora rischiano una sanzione di 80 euro e il ritiro della carta di circolazione, ma se dovessero riprovarci potrebbero incorrere anche in una sanzione penale per violazione di provvedimenti. Nel corso della “marcia al rallentatore” sono stati anche distribuiti dei volantini con le richieste di Azione energia solare al governo.
Innanzitutto, l'associazione chiede di riconfermare il terzo Conto energia per 14 mesi dall'entrata in vigore del decreto Romani, in modo da consentire il completamento di un ciclo di investimenti da parte degli operatori del settore. Dopodiché, gli operatori suggeriscono di emettere un nuovo Conto energia con una validità di 5 anni che accompagni il settore fino alla grid parity, organizzato per fasce e tipologia di impianto. Ancora, Aes raccomanda di mantenere un premio del 10% sulla tariffa per chi rimuove amianto o asbesto o realizza impianti rinnovabili su ex-discariche o cave. Chieste, infine, l'elaborazione di un Piano di sviluppo energetico nazionale entro i prossimi 6 mesi e la rinuncia a qualsiasi meccanismo di cap o limite annuale delle installazioni (anche su terreni agricoli non di pregio).