Treno Verde a Vicenza. Smog: nel 2011 città venete già fuorilegge, si salva solo Belluno
Il 19 aprile presentati i dati del monitoraggio ambientale del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato su Vicenza: polveri sottili nei limiti nei giorni del Treno Verde ma sono già 54 gli sforamenti dall’inizio del 2011. Negli altri capoluoghi la situazione è altrettanto grave: Verona 62, Treviso 55, Padova 50. Belluno unica città al di sotto della soglia dei 35 giorni di superamento
19 April, 2011
Polveri sottili nei limiti di legge a Vicenza, secondo l’Istituto Sperimentale di RFI, Rete Ferroviaria Italia. Ma i dati Arpa Veneto decretano la città veneta tra le più inquinate d’Italia nell’anno in corso con 54 giorni di superamento al 14 aprile 2011, confermando una situazione già ampiamente compromessa che l’aveva vista classificarsi lo scorso anno come undicesimo capoluogo peggiore d’Italia per sforamenti sulle polveri sottili. Livelli decisamente più alti nelle vie più trafficate e durante le ore di punta secondo il monitoraggio itinerante effettuato dall’equipaggio del Treno Verde. Inquinamento acustico sopra i limiti di legge sia di giorno che di notte.
E’ questo il quadro complessivo emerso a Vicenza dalle analisi compiute durante la sosta del Treno Verde, la storica campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzato quest’anno con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la collaborazione di ANCI e il contributo di Telecom, che ha lo scopo di monitorare lo stato d’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane, grazie ai rilevamenti del laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale di RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Il convoglio ambientalista da più di venti anni attraversa l’Italia per sensibilizzare i cittadini, sulle nuove possibilità di risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, grazie ad una mostra interattiva, incontri e convegni.
I dati finali relativi alla qualità dell’aria e ai livelli di rumore sono stati presentati il 19 aprile 2011 in conferenza stampa da Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, Marco Santarelli, responsabile politiche ambientali per Ferrovie dello Stato, Aldo Prestipino, presidente di Legambiente Parco Retrone - Festambiente Vicenza, Michele Bertucco, presidente Legambiente Veneto e Luca Ricciardi, responsabile del laboratorio mobile dell'Istituto Sperimentale di RFI.
Le analisi presentate sono il frutto delle 72 ore di monitoraggio effettuato dal laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale di RFI, posizionato in Viale della Scienza, altezza civico 30, in maniera ininterrotta tra sabato 16 e lunedì 18 aprile.
Secondo quanto emerso dalle analisi del laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale di RFI nei tre giorni di campionamento, i valori delle polveri sottili, altamente dannose per la salute dell’uomo, non hanno mai superato il limite giornaliero di 50 mg/m3 previsto dal D.lgs 155 del 2010. Le medie registrate sono state di 24 mg/m3 per il primo giorno, 22 mg/m3 nel secondo e 39 mg/m3 nel terzo. Valori che restano quindi al di sotto dei parametri di legge, ma che sicuramente non vanno sottovaluti, soprattutto se consideriamo che sono stati registrati in un periodo dell’anno tradizionalmente favorevole alla dispersione degli inquinanti atmosferici e, per di più, durante il fine settimana.
Entro i limiti di legge anche i dati ottenuti dalle analisi effettuate dallo staff del Treno Verde con uno dei due rilevatori di PM10 Dust Monit, messi a disposizione da Con.Tec. Lo strumento fisso, posizionato in via Cairoli 65 ha rilevato nelle 24 ore tra il 14 e il 15 aprile una media di 36 mg/m3, di cui il 13% di PM2,5, restando nel limite giornaliero di 50 mg/m3, situazione che si è ripetuta anche nelle 24 ore successive in via Camisino 67 con livelli di PM10 pari a 32 mg/m3 di cui il 12% di PM2,5.
Il monitoraggio itinerante invece, effettuato lunedì 18 aprile dalle ore 18,10 alle ore 19,10 con lo zainetto Personal Dust Monit lungo alcune vie importanti della città dal tecnico di Legambiente, è partito dal piazzale della stazione ferroviaria passando lungo viale Risorgimento Nazionale, viale Margherita, via Legione Gallieno, viale Ferdinando Rodolfi, per concludersi di fronte all’ospedale in viale Fratelli Bandiera. Lungo questo percorso il dispositivo ha registrato una media oraria di PM10 pari a 107 mg/m3 - più del doppio del consentito - di cui circa il 25% costituito da PM2,5, con picchi di PM10 di 206 mg/m3, proprio in corrispondenza dell’ospedale. Dati decisamente allarmanti anche questi, considerando che lo strumento in questione rileva il livello delle polveri inquinanti ad altezza uomo simulando una passeggiata di un’ora per la città.
Il PM2,5 consiste in particelle con diametro al massimo di 2,5 micron, un quarto del PM10, tanto da risultare ancora più pericolose per la salute umana, perché riescono a penetrare nel punto più profondo dei polmoni. Da quest’anno anche la normativa italiana prevede un limite di riferimento di misurazione fissato dal D.lgs 155 del 2010, che stabilisce però solo un valore limite medio annuo a 25 mg/m3. Non trattandosi di una media giornaliera, ma di una singola media oraria, il trattamento di questi dati deve ritenersi parziale.
Sotto controllo invece i valori relativi a benzene, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono.
In allegato il testo integrale del comunicato stampa di Legambiente