Riceviamo e pubblichiamo. Bari: "Un parcheggio interrato in centro è un pugno allo stomaco della mobilità sostenibile"
Per Lello Sforza, esperto di mobilità sostenibile, un parcheggio interrato da 1000 posti auto nell’area centralissima della Ex Caserma Rossani (stazione) è un attrattore di traffico, perciò vanificherebbe la politica di mobilità sostenibile (Park and Ride) dell’amministrazione barese degli ultimi anni
26 April, 2011
Una lettera di Lello Sforza – esperto di mobilità sostenibile
Caro Sindaco Michele Emiliano,
se corrispondesse al vero la notizia secondo cui, il pacchetto di opere pubbliche da realizzare con il project financing da 89 milioni di euro all’interno della ex Caserma Rossani, oltre a: albergo da 70 camere, residence con 100 mini appartamenti, sede della Circoscrizione, caserma dei Vigili del Fuoco, prevede anche un parcheggio interrato di 1.000 posti auto, sarebbe un vero pugno allo stomaco delle politiche di mobilità sostenibile su cui l’intera Amministrazione comunale ha puntato in tutti questi anni.
Tale decisione evidentemente ignora la volontà di un Comitato di residenti e di associazioni cittadine che, alcuni anni fa con una raccolta di oltre 3000 firme, aveva chiesto di realizzare in quello stesso sito un Parco polifunzionale “senza parcheggi interrati”.
Come accederanno a quell’area i clienti dell’albergo, gli abitanti dei nuovi appartamenti, i dipendenti della Circoscrizione e i vigili del fuoco? Tutti rigorosamente in auto? E dove la metteranno? Nel nuovo parcheggio interrato da 1.000 posti auto? Quali saranno le ripercussioni sulla viabilità, in una zona già altamente congestionata ed inquinata, per effetto di tutte le nuove attività, parcheggio incluso, che andranno ad insediarsi? Quell’area diventerà un nuovo e rilevante attrattore di traffico a danno della salute dei residenti. E i problemi idro-geologici che hanno bloccato la realizzazione del parcheggio interrato di Piazza Cesare Battisti, qui non ci sarebbero?
Evidentemente ancora non tutti sanno che, in Italia, circa il 90% degli spostamenti avviene in auto di proprietà e che il 60% di questi spostamenti non supera i 5 Km al giorno. Ogni auto mediamente trasporta il solo conducente e circola soltanto per due ore al giorno. Nelle altre 22 ore va parcheggiata da qualche parte. Ha senso allora alimentare, attraverso la continua costruzione parcheggi di interscambio (mai quelli pertinenziali) un sistema di trasporto basato esclusivamente sull’auto privata invece invece che sul trasporto pubblico e collettivo (bus, treni, taxi a prezzi popolari, car-sharing, car pooling), mobilità ciclopedonale e intermodalità bici e treno? Che senso ha, tra l'altro, costruire parcheggi periferici (es. Fesca) in corrispondenza di stazioni ferroviarie per far fermare lì le auto e far salire su treni già affollati migliaia di automobilisti? Perché non attrezzarsi affinché i viaggiatori salgano sui treni a casa loro per arrivare direttamente a Bari senz’auto come succede nel resto d’Europa?
Dal 18 al 20 maggio prossimi a Tolosa (Francia) ci sarà l’annuale Conferenza europea del Mobility Management. Da anni EPOMM, un network internazionale di Governi, studia e scambia le migliori esperienze in materia, attingendo a finanziamenti europei. A tale network aderiscono tra gli altri anche Repubblica ceca, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia. Ma non il Governo italiano, superiore a questo genere di cose. Per caso il Comune di Bari manderà qualcuno? Tra i diversi argomenti anche “pianificazione della città e mobility management”.