Rifiuti, Napoli sommersa. Giacomelli: «La responsabilità è di Provincia e Regione»
L'assessore comunale all'Igiene, intervistato da Eco dalle Città, non vede strumentalità nell'emergenza a 20 giorni dalle elezioni: "Dell'immondizia nessuno se ne giova". L'assessore regionale Romano minaccia di commissariare i comuni che entro 2 settimane non raggiungeranno il 35% di differenziata. Tommaso Sodano intanto annuncia un esposto in Procura con dossier sul 'Partito della Monnezza'
28 April, 2011
Ancora tanti rifiuti in strada a Napoli: circa 1750 tonnellate. Solo un po’ meglio di ieri (27 aprile) grazie ad un lieve recupero garantito dal conferimento di 1434 tonnellate nella discarica di Chiaiano e negli impianti stir di Tufino, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere e Caivano. Ieri, intanto, ha iniziato a lavorare la task force coordinata da Prefettura e Questura. In città la situazione è omogenea tranne che nella zona Orientale dove si concentrano oltre 500 tonnellate di rifiuti. Pianura, Fuorigrotta e San Carlo all'Arena i quartieri dove maggiore è la sofferenza.
Comune. L’assessore all’Igiene del comune di Napoli Paolo Giacomelli, intervistato da Eco dalle Città, sostiene: «Le elezioni non c’entrano nulla con la nuova emergenza. Non ci sono luoghi in cui portare rifiuti. E’ chiusa la discarica di Chiaiano e ad Acerra lavorano 2 linee su 3 che però non sono sufficienti per tutta la produzione. Non è strumentale perché dell’immondizia nessuno se ne giova. E’ il sistema che non tiene. La soluzione io non ce l’ho, ai comuni è stata recentemente tolta la responsabilità per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Dopo la sprovincializzazione saranno Provincia e Regione che dovranno gestire il ciclo integrato quindi sono loro che devono programmare gli impianti».
Con l’emendamento approvato dalla giunta regionale il 12 aprile scorso la responsabilità e l'autonomia della gestione del ciclo dei rifiuti resta alle province, ma sulla base di una logica regionale sia per quanto riguarda l'impiantistica che lo smaltimento dei rifiuti.
Regione. Per questo motivo l’assessore Romano, dopo l’annuncio della pubblicazione del bando per l’inceneritore di Napoli est, ieri ha minacciato il commissariamento di quei comuni campani che non dovessero raggiungere, entro 2 settimane, il 35% di raccolta differenziata. Salvo poi riproporre la formula prevista anche dal piano regionale all’esame dell’Unione Europea: «A medio e a lungo termine la soluzione è nella realizzazione degli impianti previsti dal piano regionale. Il termovalorizzatore di Napoli est è stato appena pubblicato il bando e già abbiamo ricevuto gli accrediti di tutte le più grandi aziende europee del settore. Nel frattempo bisogna realizzare gli impianti per il trattamento dell’organico. Abbiamo già incontrato i commissari e determinato il cronoprogramma: entro metà giugno partiranno i bandi ed entro 18 mesi saranno ultimati i lavori. Poi occorre riattivare gli impianti che ci sono venuti meno negli ultimi 40 giorni. Abbiamo perso la discarica di Sant’Arcangelo sequestrata dalla magistratura, quella di Savignano perché la ditta che la gestiva, la Ibi, è stata interdetta dalla prefettura. Anche Chiaiano è in difficoltà. Terzigno serve solo i comuni vesuviani. Resta solo San Tammaro. Fino al 20 marzo quando le discariche erano aperte il sistema era in equilibrio».
Il dossier. Intanto, con l’immondizia per strada e le comunali alle porte, è pronto ad esplodere il dossier sul “partito della Monnezza”. A preannunciarlo è Tommaso Sodano che, in un comunicato, denuncia: «I rifiuti per strada sono il segno del totale fallimento del Partito trasversale della "monnezza"che ha condizionato la vita dei cittadini napoletani in questi anni e che per il quarto anno consecutivo fanno svolgere le elezioni con i rifiuti per strada. Due anni fa Berlusconi e Bertolaso salutarono l'accensione del forno dell'inceneritore di Acerra come un grande risultato che avrebbe portato finalmente Napoli e la Campania fuori dalla emergenza, ringraziando gli "eroi" della Impregilo per aver realizzato quel "gioiello” tecnologico». «L’impianto – prosegue Sodano - mostra sempre di più i limiti che lo avevano contrassegnato già ai tempi della gara: un impianto obsoleto, realizzato e gestito male. Ad oggi non sono stati realizzati gli impianti per il trattamento della frazione umida e non sono stati predisposti i piani per l'incremento della raccolta differenziata. Nei prossimi giorni, insieme all'avvocato Elena Coccia capolista della Federazione della Sinistra - conclude - presenteremo un dossier e un esposto alla Procura sulle responsabilità del 'Partito della Monnezza’».