"Ecopass all'asta"
Si susseguono le reazioni all'annuncio della Moratti sull'Ecopass. "I Genitori Antismog invitano tutti gli elettori milanesi a rivendicare il diritto alla salute propria e dei propri figli, opponendosi a chi strumentalizza temi che non dipendono dal colore politico ma solo dal senso di responsabilità di chi li rappresenta". Comunicato stampa Genitori Antismog del 23.05.2011
23 May, 2011
Si paga, non si paga, si mette, si toglie.
Il Sindaco Moratti l’ha voluto come simbolo della sua prima campagna elettorale, oggi lo sconfessa in fretta e furia come un balzello imposto da chissà quale giunta a lei estranea. Lo ha celebrato in più occasioni come efficace strumento contro l'inquinamento, oggi lo vive come un ostacolo al consenso.
Quale contadino abbandonerebbe a sé stesso un campo dopo averlo coltivato da incolto e aver ottenuto un primo raccolto?
Forse mai come in questo momento tocchiamo con mano l’uso sfacciato delle politiche ambientali a fini politici, ad obiettivi elettorali invece che alla tutela della salute dei cittadini.
E’ davvero così che si rispettano i cittadini?
I Genitori Antismog invitano TUTTI gli elettori milanesi a rivendicare il diritto alla salute propria e dei propri figli, opponendosi a chi strumentalizza temi che non dipendono dal colore politico ma solo dal senso di responsabilità di chi li rappresenta.
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Il Sindaco Moratti ha annunciato che - in caso di riconferma – i residenti milanesi non dovranno più pagare Ecopass. L’annuncio rivela incoerenza, subalternità delle politiche ambientali a obiettivi elettorali e nessuna considerazione per la salute dei cittadini milanesi.
Una recente ricerca del Dipartimento di Clinica Pediatrica dell'Università degli Studi di Milano indica che i bambini che vivono a Milano contraggono patologie respiratorie con una frequenza pari al 35% in più dei bambini del resto d’Italia.
Uno studio sull’esposizione personale condotto a Milano[1], e pubblicato pochi giorni fa, ha misurato i livelli del particolato carbonioso in area pedonale, ecopass e a libera circolazione ed ha accertato che nelle prime due zone le concentrazioni di particolato carbonioso sono inferiori, rispetto a quelle presenti in zona a circolazione libera, rispettivamente dello 62% e del 47 %. Questo dimostra che la strada intrapresa è giusta ma la misura è troppo debole.
Ecopass è stato introdotto nel 2008 dall’amministrazione comunale come sistema a “rilevante impatto ambientale” per la capacità di ridurre le emissioni di Pm 10 allo scarico e da attrito e rientrante in un “piano della mobilità sostenibile al fine della tutela e dell’ambiente con l’intento di agire in modo efficace sulle condizioni ambientali, sulla salute e sulla qualità di vita di chi vive e lavora nell’area di Milano”[2].
Ne seguiva l’introduzione di Ecopass i cui obiettivi dichiarati erano:
1) La riduzione delle emissioni di inquinanti da traffico.
L’abolizione della tariffa per i residenti milanesi priverebbe l’attuale sistema, già indebolito dal mancato e pur originariamente programmato sviluppo, della sua minima residua incidenza ambientale.
2) Il miglioramento dei livelli di congestione
L’abolizione della tariffa Ecopass per i milanesi produrrebbe un immediato peggioramento della congestione nel centro cittadino e quindi un peggioramento delle emissioni inquinanti e immediati effetti negativi per la salute di chi si trova nell’area considerata.
3) Il trasferimento modale verso il trasporto pubblico
Ovvero, il ticket stimola l’uso dei mezzi pubblici e il cambiamento delle abitudini.
Chi mai sceglierà i mezzi pubblici sapendo di poter comodamente raggiungere la destinazione in auto invece che su autobus ingolfati su percorsi oggi spesso condivisi con il traffico privato?
4) L’accelerazione del rinnovo del parco auto circolante verso segmenti meno inquinanti.
L’abolizione del ticket per i residenti a Milano eliminerebbe questa potente leva di cambiamento.
5) Il reperimento delle risorse necessarie a sostenere l’intero piano della mobilità sostenibile
Ovvero, il potenziamento del sistema del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile mediante reinvestimento delle risorse rivenienti dal pagamento della tariffa e del sistema sanzionatorio.
Oggi, per effetto delle deroghe e delle maglie larghe del sistema, solo il 20% circa dei veicoli in ingresso in area Ecopass paga il ticket!
Dove sono finiti questi obiettivi?
IL SINDACO MORATTI SI GIUSTIFICA PARLANDO DI RISULTATO RAGGIUNTO:
I dati dell'inquinamento sono comunque altissimi e Milano è fuori legge per quasi tutti gli inquinanti regolati: PM10 (nel 2011 abbiamo già avuto oltre 80 superamenti), Biossido d'azoto/NO2 (in questi giorni è tre volte il limite annuo) e l’ozono che cresce con la stagione calda (siamo in questi giorno poco al di sotto della soglia di informazione). Il Benzo(a)pirene, fra i più potenti cancerogeni, supera spesso in inverno il limite di 1 nanogrammo a metro cubo. I dati del calo degli inquinanti a Milano negli ultimi anni sono dovuti - in gran parte (lo dicono i rapporti di ARPA[3]) - a congiunture atmosferiche che hanno favorito la dispersione degli inquinanti normalmente ostacolata dalla posizione geografica di Milano.
QUALE RISULTATO RAGGIUNGERA’ IL SINDACO DIMEZZANDO UNA MISURA CHE E’ GIA’ TROPPO DEBOLE?
CHI PAGHERA’ D’ORA IN POI I COSTI DI ECOPASS?
Per maggiori dettagli vai sul sito www.genitoriantismog.it
[1]Invernizzi, G., et al., Measurement of black carbon concentration as an indicator of air quality benefits of traffic restriction policies within the ecopass zone in Milan, Italy, Atmospheric Environment (2011), doi: 10.1016/j,2011.04.008
[2] Agenzia Mobilità Ambiente – Comune di Milano “Studio per l’introduzione di una ZTL a pagamento nel quadro di una strategia per la mobillità sostenibile al fine della tutela della salute e dell’ambiente”, 11.7.2007.
[3] ARPA Lombardia - RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELL’ARIA DELLE PROVINCE DI MILANO E DI MONZA E BRIANZA ANNO 2009 http://ita.arpalombardia.it/ITA/qaria/pdf/RQA-2009/RQA_MI_2009.pdf “Il PM10, invece, la cui misura è iniziata solo nel 1998, presenta un trend in leggera diminuzione negli ultimi due anni, sebbene la variabilità sia particolarmente influenzata dalle condizioni meteorologiche”, p. 64