Emissioni, Iea: nel 2010 tornano a crescere, raggiunto livello più alto di sempre
Secondo il World energy outlook pubblicato dall'Agenzia internazionale dell'energia, le emissioni sono tornate a crescere dopo lo stop del 2009. L'anno scorso, i gas serra hanno raggiunto la quantità record di 30,6 Gigatonnellate, mettendo a rischio l'obiettivo di mantenere l'aumento di temperatura entro i 2 gradi centigradi
30 May, 2011
Le emissioni globali di CO2 tornano a crescere. Dopo il calo del 2009, dovuto alla grave crisi finanziaria che colpito le economie occidentali, la concentrazione di gas serra ha ripreso ad aumentare, facendo segnare un incremento del 5% rispetto al livello record che era stato raggiunto nel 2008. Lo rivela l'ultimo rapporto annuale dell'Agenzia internazionale dell'energia (International energy agency, Iea), secondo il quale lo scorso anno sono state emesse 30,6 Gigatonnellate (Gt) di CO2, il record assoluto su base annua. Le stime dell'Agenzia rivelano inoltre che è già stata raggiunta la soglia dell'80% delle emissioni previste entro il 2020 per il settore energetico.
Una situazione preoccupante, anche perché le emissioni continueranno a crescere nei prossimi mesi, visti gli investimenti in infrastrutture già avviati nel mondo. Secondo Fatih Birol, capo economista presso la Iea, si tratta di «una grave battuta d'arresto per le nostre speranze di limitare l'aumento globale della temperatura a non più di 2°C» entro il 2100. La soglia dei due gradi centigradi era stata fissata dai leader globali in occasione del vertice sui cambiamenti climatici a Cancun, e richiede che la concentrazione di gas serra nell'atmosfera non superi le 450 parti per milione di CO2 equivalente. Una quantità che in realtà era già stata quasi raggiunta nel 2000, quando le stime parlavano di 430 parti per milione.
Ora, il World energy outlook dell'Agenzia internazionale dell'energia getta un nuovo allarme, sottolineando che, visti i trend attuali, esiste una probabilità del 50% che la temperatura terrestre aumenti di 4 gradi entro il 2100. Per quanto riguarda in particolare i combustibili responsabili delle emissioni nel 2010, le stime della Iea rivelano che il carbone è responsabile del 44% della CO2 emessa, mentre a petrolio e gas naturale sono imputabili rispettivamente il 36% e il 20% dei gas serra.
La sfida principale, secondo la Iea, sarà quella di «mantenere e migliorare le condizioni di vita in tutti i Paesi del mondo, limitando le emissioni di gas climateranti». A preoccupare molto l'agenzia sembra essere anche la crescita esponenziale delle emissioni nei paesi non-Ocse, a cominciare da Cina e India. Sono state proprio le economie emergenti, infatti, a far registrare l'aumento più significativo delle concentrazioni dei gas serra. Nonostante questo, comunque, i paesi occidentali presentano ancora i livelli di emissioni pro-capite più elevati: nel 2010, i paesi dell'Ocse hanno emesso mediamente 10 tonnellate di CO2 equivalenti per abitante, a fronte delle 5,8 tonnellate della Cina e delle 1,5 tonnellate dell'India.