Olimpiadi Londra 2012, “the greenest ever”. Ma c’è chi la vede grigia
Londra a caccia di idee contro il Pm10. Il Ministro dei Trasporti: “Il traffico dovrà calare del 30% durante i Giochi o la città crollerà sotto il peso dei visitatori, e la qualità dell'aria peggiorerà ancora”. Come? Lavoro da casa e sconti sui mezzi in orari non convenzionali, ma non convince. I verdi chiedono il blocco ai veicoli inquinanti in tutto il centro-città
03 June, 2011
Restano pochi giorni per elaborare un piano che riporti i livelli di inquinamento entro i limiti previsti dalla Commissione Europea: se Londra non ce la farà, il Comitato Olimpico Internazionale si terrà il 25% dei guadagni derivanti dalla cessione dei diritti televisivi, vale a dire 175 milioni di sterline. E altre multe potrebbero arrivare anche dall'Unione. Il governo tempo fino all'11 giugno 2011 per presentare un piano di riduzione del PM10 efficace ma il Ministero dei Trasporti sembra brancolare nel buio.
Non un grande inizio per “The Greenest Olympics ever”, come erano state rinominate dal comitato organizzatore, sulla scia di Vancouver. Ma se perfino la città canadese – decisamente all’avanguardia in campo ambientale – aveva dovuto fare i conti con qualche titolaccio di giornale (The Greenest Olympics Ever Are Still Pretty Dirty) e ridurre un po’ l’ambizioso eco-programma, per la capitale britannica la faccenda sembra ben più seria. I visitatori attesi sono milioni, e se il traffico non sarà limitato durante i giochi, i livello di inquinamento nell’aria sarà ancora più alto.
Secondo uno studio commissionato dal comitato olimpico britannico (primo documento in allegato) per non superare i limiti il traffico stradale dovrà essere ridotto del 30% rispetto al livello attuale durante i Giochi. Il Ministro dei trasporti Norman Baker ha ammesso che in qualche modo sarà necessario mettere un freno agli spostamenti dei londinesi, perché la Città non sarà in grado di contenere sia il traffico ordinario che quello dei turisti. E se per i turisti c’è poco da fare, la soluzione secondo Baker va cercata nella riorganizzazione del lavoro dei suoi concittadini: convincere le aziende a far lavorare da casa i dipendenti, o un sistema di sconti che incentivi i lavoratori a prendere i mezzi pubblici in orari più scomodi, per diluire un po’ l’affluenza negli orari di punta. “Bisogna capire che anche il mondo degli affari dovrà adeguarsi – ha dichiarato il Ministro - Inoltre, ricordiamoci che se diminuiscono le persone che si recano in ufficio per lavorare, a calare non saranno solo gli ingorghi per strada, ma anche il livello di Co2 in atmosfera. Le infrastrutture di Londra non possono reggere il peso abituale più quello dei turisti”.
Parole che non sono piaciute ai deputati del Green Party. “Siamo davanti ad una brutta ammissione di sconfitta, che oltretutto contraddice in pieno le promesse del Sindaco – ha commentato Darren Johnson, Presidente della Commissione Ambiente dell’Assemblea di Londra (corpo elettivo che controlla l’operato del Sindaco) – “E’ una pessima notizia per i Londinesi, sia perché dovranno patire i fumi generati dall’extra-traffico, sia perché il Comune non ha rispettato le condizioni previste dal contratto stipulato con l’IOC (International Olympic Commette), e ciò si tradurrà in multe pesanti, che alla fine pagherà tutta la comunità. Le sanzioni potrebbero arrivare anche a 300 milioni di sterline. Il Sindaco deve introdurre una Zona a basse emissioni che permetta solo ai mezzi più puliti di entrare nella zona centrale di Londra. E invece cosa fa? Dice ai Londinesi di scappare dalla loro città durante i giochi, o se proprio ci devono restare, almeno di non andare troppo in giro. Non è esattamente ciò che intendiamo noi per piano di riduzione”.
Secondo le valutazioni ambientali commissionate dall'Olympic Delivery Authority, ci sono rischi molto concreti che i Giochi Olimpici porteranno a ulteriori violazioni dei limiti di legge europei in aree che già soffrono di cattiva qualità dell'aria.
Alan Andrews, avvocato della Client Earth, un’organizzazione di esperti legali attivisti per l’ambiente, ha sottolineato come sia necessario agire ora, senza aspettare che sia troppo tardi. “Il Sindaco Boris Johnson e il Governo inglese stanno sottovalutando la gravità della situazione, e finiranno per mettersi al muro da soli. Se continuano a non prendere provvedimenti, alla fine saranno costretti ad imporre misure draconiane, come quelle che prese Pechino nel 2008. Bisogna bloccare la circolazione per i veicoli inquinanti in tutta Londra, ma bisogna farlo ora se vogliamo che la situazione migliori in tempo per le Olimpiadi”.
La Commissione Ambiente dell’Unione Europea ha concesso alla città di Londra una proroga temporanea per risanare la situazione, ma ha ricordato che se i limiti del PM10 non torneranno accettabili le multe scatteranno subito. “L’inquinamento da PM10 ha un impatto pesantissimo sulla salute umana – ha dichiarato Potocnik – Ecco perché l’Unione deve far rispettare standard severi. Ci aspettiamo che gli Stati membri ci dimostrino di star facendo tutto il possibile per risolvere il problema, e che lo facciano nel minor tempo possibile. Per quanto riguarda Londra, dipenderà dal governo inglese decidere le specifiche misure da introdurre. Il piano di qualità dell’aria della città dovrà essere corretto, revisionato ed inviato alla Commissione Europea entro l’11 giugno 2011 e dovrà contenere tutti i programmi a breve termine che Londra intende adottare per rientrare nei limiti”.
Leggi anche: Londra 2012, le “olimpiadi ecologiste” verso il flop - da Il fatto Quotidiano.it del 01.06.2011