Perizia inquinamento: il parere dei genitori antismog
All'indomani delle indiscrezioni pubblicate da Il Giornale sulla perizia disposta dalla Procura di Milano nell'inchiesta sugli amministratori milanesi, Eco dalle Città ha chiesto il parere ai Genitori Antismog
06 June, 2011
L'aria che si respira a Milano e in Lombardia è gravemente malata, lo si sa da almeno 10 anni, e come la nostra classe politica dovrebbe ben sapere né la Lombardia né Milano possono essere dislocate per essere arieggiate.
Quindi dire che la responsabilità dell'inquinamento deriva dalla
collocazione geografica della Lombardia e di Milano è un'affermazione che può solo condurre a prendere atto che le misure che la politica avrebbe dovuto adottare dovevano essere, da molto tempo ormai, molto più incisive di quelle adottate altrove. In Lombardia oltre il 50% del particolato nell'aria deriva dal traffico e a Milano naturalmente la percentuale sale di molto.
Regione Lombardia ha finanziato abbondantemente l'installazione dei filtri postvendita per auto e camion. Ma è noto da tempo che nell'area Lombarda gran parte del particolato ha origine secondaria ovvero si forma attraverso la conversione dei NOX (ossidi di azoto) - che non vengono in alcun modo bloccati dai filtri post vendita - in nitrati che costituiscono una delle maggiori fonti di PM2.5 e PM10 in Lombardia e a Milano. Ed ancora
si sarebbero dovuti incrementare i mezzi pubblici, ridurre all'osso il trasporto privato coinvolgendo la cittadinanza in uno sforzo di cui tutti si gioverebbero e che, se ben comunicato, diventerebbe motivo di condivisione di una visione diversa per la nostra regione e la nostra città. E invece
nulla. Non si è stati capaci di far funzionare il trasporto su rotaia regionale in modo dignitoso, si sono invitati i cittadini a cambiare auto ma mai a imparare ad usare con regolarità i mezzi pubblici, si é sbandierato di aver promosso una mobilità diversa mentre chi va a lavorare o a scuola in
bici è totalmente privo di sicurezza o spazi minimi di circolazione.
Come dice il grande epidemiologo svizzero Nino Kunzli "dove i livelli delle
polveri non scendono la responsabilità è politica".