In sintesi i risultati dell'8° rapporto Isfort sulla mobilità urbana
Cresce la domanda di mobilità urbana e diminuisce per la prima volta il traffico nelle città di media dimensione. Nel corso dell'anno 2010 i passeggeri trasportati in ambito urbano dall'insieme dei vettori collettivi (autobus, metropolitana, tram, treno suburbano ecc.) sono aumentati nel 2010 de1l'11,8%, a fronte di un arretramento dei mezzi privati
09 June, 2011
Questi in sintesi i risultati del rapporto Isfort sulla mobilità urbana: nel 2010 il trasporto pubblico urbano ha ripreso il processo di crescita che si era interrotto nel 2009. Le motivazioni della crescita sono da ricercarsi nel forte rialzo medio del costo dei carburanti, nella crisi economica generale, nel rinnovato vitalismo delle grandi e medie città e nell'aumento della qualità del servizio. "Inoltre il 2010 è stato un anno senza incentivi per l'automobile e senza ulteriori riduzioni delle risorse per il Tpl, come invece sarà il 2011 a seguito dei tagli alle risorse economiche destinate al settore" - ha specificato Carlo Carminucci, il direttore della ricerca di Isfort, illustrando il rapporto. Le stime disponibili dall'Osservatorio "Audimob" sono eloquenti: i passeggeri trasportati in ambito urbano dall'insieme dei vettori collettivi (autobus, metropolitana, tram, treno suburbano ecc.) sono aumentati nel 2010 de1l'11,8%, a fronte di un arretramento dei mezzi privati, più marcato per motocidi e ciclomotori (-6,1%), decisamente contenuto invece per l'automobile (-0,4%). Se il dato congiunturale è dunque molto positivo, ancora più rilevante è la "striscia" delle variazioni dei passeggeri trasportati sui mezzi pubblici negli ultimi anni. Infatti, con l'eccezione del 2009, dal 2006 al 2010 si sono registrati valori sempre positivi a due cifre, tanto che il saldo complessivo 2006-2010 attesta una crescita molto significativa del +43,9% di spostamenti sui mezzi pubblici. Nel periodo considerato la domanda di mobilità urbana soddisfatta dai mezzi motorizzati è a sua volta cresciuta, ma ad un ritmo inferiore di quasi quattro volte (+11,3% contro +43,9% appunto). Di conseguenza, gli incrementi assorbiti dalle modalità private, sia moto che auto, si sono attestati su livelli inferiori alla media (+9,3% e +7,6% rispettivamente).
Comunicato stampa ASSTRA