Rapporto Ecolamp: il 60% degli italiani conosce le isole ecologiche e il 90% è propenso a differenziare le lampade a basso consumo esauste
La ricerca analizza la conoscenza dei centri di raccolta comunali e il loro utilizzo per i tipi di raccolta differenziata diversi da quelli tradizionali
10 June, 2011
Quasi il 60% degli italiani conosce le isole ecologiche e il 32% le ha utilizzate almeno una volta negli ultimi 12 mesi. Circa il 10% di chi conosce questi centri di raccolta comunali, sa che qui possono essere smaltite le lampade a basso consumo esauste e, tra coloro che si sono recati all’isola ecologica almeno una volta nell’ultimo anno, il 6,5% ha anche messo in pratica questo comportamento. Sono questi i principali risultati della ricerca “Differenziare con le isole ecologiche: gli Italiani tra pensiero e azione” promossa da Ecolamp, il consorzio per il recupero e il trattamento delle lampade fluorescenti esauste. L’indagine ha analizzato la conoscenza e la propensione dei cittadini italiani verso le raccolte differenziate, con un focus sui rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), tra cui le lampade a basso consumo e i tubi fluorescenti esausti.
Il consorzio Ecolamp è stato costituito nell’ottobre del 2004 dalle principali aziende nazionali e internazionali del settore illuminotecnico, attive in Italia, per gestire la raccolta e il trattamento dei rifiuti derivanti da sorgenti luminose e apparecchi di illuminazione a fine vita. Dal 2008, ha raccolto quasi 3.000 tonnellate di lampade fluorescenti esauste, rifiuti pericolosi in quanto contengono una piccola quantità di mercurio, da trattare correttamente poiché nociva per l’ambiente. Il 42% delle lampade raccolte dal Consorzio proviene proprio dalle quasi 1.700 isole ecologiche servite in tutto il territorio nazionale.
Attraverso tecnologie all’avanguardia e strumenti di ultima generazione, spiega il Consorzio, è possibile recuperare e riciclare fino al 95% delle componenti presenti all’interno delle lampade che, una volta raccolte presso le isole ecologiche o i negozi rivenditori con ritiro uno contro uno, vengono stoccate e poi trattate. Il trattamento consiste nella triturazione e nella conseguente separazione delle singole componenti (vetro, metalli e plastica) e captazione del mercurio e delle polveri fluorescenti. Il mercurio recuperato può essere utilizzato a livello industriale, il vetro viene reimpiegato nell’industria dell’edilizia.
Secondo il rapporto Ecolamp, il 48,3% degli intervistati sa che è possibile differenziare le lampadine esauste, ma solo il 17,3% sa per quali tipologie è possibile. Il 90% degli italiani si dichiara però propenso, se informato e sensibilizzato sul tema, a differenziare le lampade a basso consumo esauste, portandole all’isola ecologica più vicina (lo ha fatto per adesso il 6,5% di coloro che vi si sono recati) o restituendole presso qualsiasi punto vendita al momento dell’acquisto di quelle nuove. Il ritiro 1 contro 1 è conosciuto dal 58,6% degl campione, ma, pur essendo obbligatorio per la distribuzione (DM 65/10), risulta ancora utilizzato solo dal 15% dei cittadini. La causa principale indicata dagli intervistati è lo scarso stimolo da parte del punto vendita.
La corretta informazione dei cittadini è un fattore determinante per diffondere e far diventare prassi la racdcolta differenziata della lampade a basso consumo esauste. «Ecolamp - ha spiegato il direttore generale Fabrizio D’Amico - si adopererà anche in futuro per far sì che la propensione del 90% degli italiani alla raccolta delle sorgenti luminose esauste possa trasformarsi in azione attraverso una continua e chiara informazione al consumatore». Per raggiungere l’obiettivo, il consorzio ha appena lanciato due nuove iniziative: la distribuzione presso tutte le librerie del circuito Mondadori di un milione di shopper personalizzate con il vademecum Ecolamp sulla raccolta differenziata delle lampade a risparmio energetico e la realizzazione di un’applicazione gratuita per iPhone, iPad, smartphone e tablet Android, scaricabile dai principali store e dal sito di Ecolamp, per conoscere le isole più vicine al posto dove ci si trova.