Il Comitato Borgo Po insorge contro il parcheggio sotterraneo dietro la Gran Madre
Cresce la protesta contro il progetto del parcheggio sotterraneo dietro la Gran Madre, confermato dalla Giunta Fassino. Per il Coordinamento associazioni ambientaliste è un segnale negativo. Una follia secondo i firmatari del Comitato Borgo Po. Eco dalle città ha intervistato il Presidente del Comitato, Paolo Pissotti
15 June, 2011
Dopo la presentazione del progetto in Giunta, aumentano le proteste contro la realizzazione del parcheggio interrato in piazza Gran Madre. Per il coordinamento delle associazioni ambientaliste Italia Nostra Piemonte e Valle d’Aosta, Legambiente Ecopolis e Pro Natura Torino si tratta di un segnale negativo anche perché il progetto non riveste alcun carattere di obiettiva urgenza. Le voci contrarie si registrano anche in quartiere. "La delibera della Giunta non è immediatamente operativa, ma dovrà essere discussa alla luce delle 1400 firme, consegnate al dirigente URP Costamagna- ha spiegato Paolo Pisotti, a capo del Comitato Borgo Po -. Alcune sono particolarmente autorevoli, come quelle di Andrea Bruno, docente di Restauro al Politecnico di Milano, uno dei più importanti architetti del mondo, designato dall’Unesco a restaurare i Buddha di Bamiyan in Afghanistan. Bruno si è dichiarato contrario e ha presentato, a sostegno del suo rifiuto, un dossier con diversi ritagli di giornale che nel tempo hanno fotografato le vicende della Gran Madre. Parla di un evidente smottamento verso il basso, che, se il parcheggio decollasse, presenterebbe aspetti di criticità da non sottovalutare".
La decisione della Giunta, quindi, esula da molti aspetti legati alla fattibilità pratica del progetto?
"La sensazione è che nessuno si sia seriamente domandato quali saranno le conseguenze di lungo periodo sulla viabilità".
Si tratta, in sostanza, di rimuovere 50 macchine sull’acciottolato dietro la Chiesa. Quelle macchine sono 50, un numero irrisorio, a fronte del quale si giustifica un parcheggio sotterraneo di 180 posti, invece di pensare a soluzioni più immediate e sostenibili, come, per esempio, lo spostamento dei parcheggi nel giro del Monte dei Cappuccini, rendendo entrambe le strade a senso unico. La Piazza, poi, galleggia sull’acqua, oltre ad avere sotto di sé reperti archeologici di estremo valore, come le tavole e l’altare del culto di Iside, di cui i Romani si erano appropriati dopo la conquista dell’Egitto. Il parroco don Sandro Menzio ha parlato di vero e proprio ossario dei caduti costruito su palafitte. Il che rende ancora più delicata la questione".
Quali impatto potrà avere la costruzione del parcheggio sotterraneo sulla viabilità dell'area interessata?
"L’idea di 180 macchine comporta che ce ne saranno altre 130 a gravitare sulla circolazione. Il vero problema in Borgo Po non è quello del parcheggio, ma quello del traffico. Con l’ingresso in Via Villa della Regina, dove la situazione viaria è già piuttosto caotica, e l’uscita in Via Vitazzi, non vedo quali giovamenti potranno derivare da questa pedonalizzazione forzata".
Cosa c'è, secondo voi, alla base della scelta della Giunta Fassino?
"Il parere di tutti i firmatari è che il Comune sia mosso principalmente da interessi economici. In preventivo, infatti, dai 6 agli 8 milioni di euro, ache verranno affidati ad un impresa privata, la quale disporrà di un certo numero di garage. Come possono parlare di riqualificazione, di abbellimento e di maggiore usufruibilità della Piazza, quando è palese che la delibera non si fonda su nessuno studio preliminare di fattibilità? E lasciano di stucco, poi, considerazioni del tipo:”così copriamo tutto con lastre di Luserna”, le quali, innanzitutto, andrebbero al posto di un acciottolato del 1818, un pezzo di storia da difendere e non da gettare in pasto alla modernità, e in secondo luogo, come è stato già segnalato da Striscia la Notizia e confermato da Pietro Sormo, che lavora pietre e marmi in Via Catania “le pietre di Luserna frequentemente usate dalle amministrazioni pubbliche provengono dalla Cina”.
Ci sono dunque delle alternative al parcheggio sotterraneo?
"Certo. Oltre a quelle già menzionate, c'è da aggiungere che la distanza tra la Gran Madre e Piazza Vittorio, nel cui parcheggio sono liberi mediamente 240/280 posti, è di appena 400 m. Oggi, poi, che è possibile acquistare beni dal demanio militare, si potrebbe pensare di sfruttare i parcheggi della vicinissima Caserma La Marmora sita in Via Asti, realizzando un parcheggio di scambio con navetta. Ma questo non giustificherebbe di certo una spesa così ingente come quella appena dichiarata dal Comune. La pedonalizzazione della Piazza si può fare benissimo mettendo le macchine in un altro luogo e abbellendo l'area pedonale con quattro panchine, come è stato fatto in Piazza Maria Teresa".
E che cosa dirà al Consiglio comunale a sostegno delle sue ipotesi?
"Quando andrò a discutere sulla faccenda dirò che non sono né di destra, né di sinistra, ma solo per il buon senso. Hanno sottolineato molto bene il valore dell'ultimo referendum. Se siamo veramente in una democrazia, anche la nostra raccolta di firme dovrebbe essere considerata valida alla stregua di un referendum".
Non si sa ancora quando ci sarà la discussione in Consiglio, ma Pissotti esclude che sarà in tempi brevi. "Nella peggiore delle ipotesi - ha concluso - sarà a fine mese; altrimenti, dovremmo aspettare fin dopo l’estate.
Parcheggio Gran Madre, un segnale negativo - Comunicato stampa del Coordinamento Associazioni Ambientaliste del 15.06.2011