Ecopass, cinque euro per tutti?
Dopo i referendum eco-milanesi, l'amministrazione comincia ad affrontare il primo quesito. Le dichiarazioni di Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità
15 June, 2011
Ora la palla passa al Comune: i referendum sono passati con risultati chiari, i promotori dei quesiti hanno dichiarato che continueranno a lavorare per realizzare i propositi contenuti nei testi dei quesiti, dando il loro contributo e il loro sostegno al lavoro dell’amministrazione. Ma è quest’ultima, in definitiva, che dovrà attuare politiche e provvedimenti. Come è naturale che sia.
Dunque si comincia a discutere. Si era parlato, ad esempio, dell’aumento del prezzo di Ecopass: dagli attuali due a cinque euro cinque euro per le auto (con agevolazioni per i residenti) e dieci euro per i furgoni. “E’ realistico che entro il primo ottobre ci sarà solo un allargamento del parco macchine che pagano” aveva dichiarato Marco Cappato, promotore dei referendum. Ma l’Ecopass per tutti, risponde indirettamente il neoassessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran “è una proposta dei referendari. Cinque euro per tutti è una proposta. Io dico che valuteremo. L’obiettivo – continua – non è usare la mobilità per fare cassa. Noi dobbiamo ridurre il traffico e il numero delle auto in circolazione: è questo a guidare l´azione del sindaco Pisapia”. Non bisogna dimenticare che al referendum i ‘No’ al quesito sull’Ecopass sono stati il 21% circa, un risultato molto meno netto rispetto agli altri quesiti.
Se i promotori dei referendum (il comitato MilanoSìMuove), l’indomani dalla vittoria, avevano insistito sull’importanza di attenersi a ciò che era scritto nel testo dei quesiti chiedendo anche un incontro al sindaco Pisapia, l’amministrazione, attraverso Maran, annuncia: “Noi cercheremo di partire a breve con alcuni progetti a costo zero o molto contenuto, come la ciclabilità: corsie ciclabili, preferenziali per i mezzi pubblici, autobus notturni, e in seguito la piantumazione di nuovi alberi”.
L´ex vice sindaco Riccardo De Corato, critico, ha osservato: “Sui referendum milanesi tutti cantano vittoria ma nessuno si pone il problema di dove e come reperire, in modo realistico, le risorse: vedremo come faranno”.
Vedremo cosa accadrà. Entro metà luglio il Consiglio comunale deve dare un indirizzo per gli atti che sono di competenza della Giunta. Entro il 6 ottobre dovrà votare una mozione di indirizzo.