Rifiuti, la rabbia di Caldoro. Intervista al governatore
«Inaccettabile l'attacco della Lega». Lo sfogo del Governatore: basta con i ricatti leghisti. Appello ai deputati del Sud: serve una riscossa - da Il Mattino.it del 17.06.2011
17 June, 2011
«La posizione della Lega è inaccettabile nel merito e nel metodo ed è frutto di un ricatto politico». Il governatore Stefano Caldoro non fa sconti aBossi e ai suoi ministri che si sono opposti al decreto antirifiuti per la Campania.
Niente decreto. Colpa dei leghisti prepotenti?
«Sbagliano perché conoscono bene la nostra situazione e sanno che, in questa fase di crisi, l’unica strada per evitare l’emergenza è il trasporto dei rifiuti fuori regione. Non si può utilizzare quest’argomento strumentalmente contro Napoli e la Campania per fini politici. Così si penalizzano i cittadini».
Di nuovo Nord contro Sud. Come ne usciamo?
«La contrapposizione tra il Nord virtuoso e il Sud che non cresce è solo una scusa per drenare risorse nel Settentrione sia sui trasferimenti ordinari che su quelli straordinari. Per le quote latte e per la tragedia dell’alluvione in Veneto si recuperano fondi nazionali. Quando invece gli allagamenti riguardano la provincia di Salerno o altre zone del Mezzogiorno, si chiede alle Regioni di cavarsela con le proprie risorse. Stesso discorso vale per i Fas».
Nessuno tutela gli interessi del Sud. Chi lo difende?
«Io chiedo che il governo si faccia carico di quest’impegno. Conosco le sensibilità dell’esecutivo e del presidente Berlusconi su questi temi. E allora il governo non può subire le azioni protezionistiche e non equilibrate della Lega che difende esclusivamente gli interessi della sua realtà territoriale ed elettorale».
Ma il governo ha le mani legate.
«I leghisti ne sono consapevoli e così diventano artefici di un ricatto politico. Altra cosa è il federalismo che, se applicato come previsto dalla legge 42 che ha ottenuto un ampio consenso, porterà benefici al Sud. Le istituzioni locali, però, devono impegnarsi per tutelare gli interessi del territorio. La Regione lo fa da tempo: abbiamo vinto una grande battaglia sul riequilibrio del fondo sanitario recuperando risorse che venivano tolte alla Campania e stiamo lavorando senza sosta per costruire un federalismo equilibrato».
Non le sembra che la voce del Sud sia sempre più debole?
«Per questo devono scendere in campo anche i parlamentari meridionali del Pdl e del centrodestra. Così come la Lega tutela il proprio territorio, i nostri deputati e senatori devono fare la loro parte con la consapevolezza che si tratta di una battaglia giusta, combattuta nell’interesse di tutto il Paese perché l’Italia non cresce senza il Mezzogiorno».
Di fronte a continue ingiustizie, non le viene voglia di mollare tutto?
«Non mi stancherò mai di difendere i diritti della Campania e del Meridione e sono convinto che alla fine vinceremo la battaglia. Naturalmente non nascondo le difficoltà con cui dobbiamo fare i conti, a partire dai rifiuti e dalla sanità, nodi che abbiamo ereditato da un malgoverno di vent’anni».
La vittoria di de Magistris ha scosso il Pdl. Non c’è il rischio che ora l’esecutivo volti le spalle a Napoli?
«La trazione nordista del governo dipende dalla Lega che non ha mai fatto distinzioni di colore politico. Il suo unico interesse è tutelare il Nord ma noi non possiamo consentirlo, soprattutto se ciò significa danneggiare il Sud».
Non ci sono alternative al decreto antirifiuti?
«L’unica possibilità sono i flussi extraregionali. Dopo non c’è altro che lo stato d’emergenza. La Regione ha fatto tutto ciò che poteva, ora sta agli enti locali, che hanno competenza esclusiva sull’impiantistica, realizzare in piena collaborazione istituzionale nei loro piani il ciclo autonomo. Il modello da seguire è Barcellona».