Federmobilità chiede più fondi per la mobilità sostenibile
Nell'ambito del convegno organizzato da Federmobilità a Roma il 17 giugno 2011, è emersa la proposta di istituire un fondo europeo per attuare le misure di mobilità sostenibile contenute nel Libro Bianco dei Traporti europeo. Per l'Italia, rimasta indietro rispetto agli sltri paesi Ue, è tempo di maggiori investimenti
20 June, 2011
Creare un fondo destinato specificamente all’attuazione delle misure di mobilità sostenibile contenute nel libro bianco dei Trasporti europeo. E’ questa la proposta emersa nell’ambito del convegno organizzato da Federmobilità, l’associazione che riunisce i maggiori assessorati ai Trasporti, e Aiccre che associa gli enti locali al fine di promuovere l’unità europea, a Roma in data 17 giugno presso Palazzo Marini della Camera dei Deputati.
L’attuazione delle azioni a lungo, medio e breve termine contenute nel documento comunitario richiede sforzi finanziari notevoli che le risorse esistenti non possono soddisfare.
“Sarebbe opportuno – hanno fanno notare i rappresentanti di enti locali e Regioni – l’istituzione di un fondo nell’ambito del prossimo quadro finanziario europeo che partirà nel 2014 allo scopo di promuovere gli investimenti in questa direzione come fu fatto per l’avvio dell’utilizzo del sistema satellitare Galileo”.
La maggior parte delle indicazioni europee in materia di trasporti ricadono nell’ambito delle competenze delle amministrazioni locali. Tra queste, gli obiettivi per una mobilità sostenibile a carattere urbano e regionale: si tratta di dimezzare entro il 2030 l’uso di auto alimentate con carburanti tradizionali ed eliminarle del tutto entro il 2050.
A questo proposito, il suggerimento degli enti locali è quello di correggere alla fonte l’emissione di gas nocivi con l’entrata in vigore di standard vincolanti per le case costruttrici di veicoli. Un’altra indicazione concerne la possibilità di individuare codici unici per i sistemi telematici e per l’infomobilità.
Federmobilità ha posto a confronto gli obiettivi generali comunitari con la situazione del trasporto pubblico locale in Italia, mettendoli in rapporto anche ai dati del settore negli altri Paesi. Il quadro che è emerso dal convegno è tra i più preoccupanti. La richiesta al Parlamento e al Governo italiano si focalizza sul trasporto pubblico locale e la mobilità urbana, che devono riconquistare un posto rilevante nei programmi di investimento nazionali, altrimenti l’Italia rimarrà indietro rispetto ad altri Paesi Ue.
Il federalismo fiscale dovrà quindi considerare il tema della mobilità sostenibile e individuare i fabbisogni standard per Comuni, Province e Regioni.