Rifiuti, accordo raggiunto tra Comune e Regione per liberare le strade di Napoli
Approvato un "nuovo vecchio" piano che permetterà di smaltire i rifiuti accumulati in questi giorni nelle discariche extraprovinciali con l’obiettivo di rientrare dall’emergenza entro il 15 luglio. Con la speranza che per quella data il governo approvi il decreto sullo smaltimento dei rifiuti nelle altre regioni.
22 June, 2011
L'incontro di ieri si è concluso con la definizione di un piano di azione condiviso da tutti i partecipanti, nell'ambito dell'accordo sottoscritto il 4 gennaio 2011 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che nella particolare situazione di criticità nella gestione del ciclo dei rifiuti dovrebbe, se attuato in tutte le sue parti, garantire un graduale e costante miglioramento della situazione a Napoli e in provincia.
«Abbiamo elaborato un programma condiviso utilizzando le potenzialità degli impianti delle altre Province, Stir e discariche, facendo in modo che questo sistema che ha funzionato finora e che si è fermato solo per fattori esterni possa essere potenziato e per garantire un graduale, ma costante recupero di ciò che si è accumulato nelle strade di Napoli e della provincia», ha dichiarato l'assessore all'Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, al termine dell'incontro svolto nella sede della giunta regionale campana con l'assessore all'Ambiente del Comune di Napoli Tommaso Sodano e i rappresentanti delle 5 Province della regione.
«Se il sistema ha funzionato una volta, anche con un potenziamento della capacità lavorativa sono convinto che possa funzionare ancora - ha aggiunto Romano - e ci può consentire di arrivare al 15 luglio con la città e la provincia pulite».
L'accordo partirà, ha specificato Romano, «già dalle prossime ore, grazie al grande senso di responsabilità di tutte le Province campane». Il termine dei conferimenti negli impianti extraprovinciali, ha detto l'assessore regionale all'Ambiente, «è fino allo svuotamento dei rifiuti di Napoli e provincia».
Il programma sarà monitorato ogni 24 ore dalle istituzioni coinvolte. L'intesa raggiunta - si legge in una nota - è un estremo tentativo limitato nel tempo che, in assenza del provvedimento del Governo ancora sollecitato, non potrà che comportare lo stato di emergenza.
Decreto. Il consiglio comunale di Napoli intanto ha lanciato un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinchè solleciti il Governo circa la gravità delle conseguenze derivanti dal rinvio del decreto legge che avrebbe consentito il trasferimento fuori regione dei rifiuti, «principalmente quelli che giacciono da giorni nelle nostre strade» che «senza alcuna esagerazione, può portare ad una vera situazione di emergenza sanitaria ed economica nella
terza città della Nazione».
Tra i consiglieri circola più di un sospetto sulla reale volontà del governo: il consigliere Elena Coccia ha riferito che «è in atto un tentativo di boicottaggio che mira a portare il Comune al Commissariamento. Domani sarà un giorno cruciale, se non si trova una soluzione al problema, de Magistris insieme alla giunta ed ai consiglieri di maggioranza si recheranno a Roma per protestare in una forma ancora da definire. Il Governo ha rimandato a giovedì prossimo, a causa dell'opposizione di Calderoli, la discussione di un decreto che permetteva di trattare i rifiuti solidi urbani come rifiuti speciali. I rifiuti speciali possono essere trasportati facilmente fuori regione, in quanto, il Comune può direttamente contattare le aziende che in Italia si occupano di questo tipo di smaltimento senza dover passare per regioni, province e comuni (il che farebbe perdere tantissimo tempo)».
L'unica soluzione per uscire dall'emergenza, a meno dell'apertura di nuovi siti di trasferenza, è che il Governo intervenga per approvare quel decreto.
Il popolo arancione nel frattempo si organizza e annuncia un presidio permanente in piazza Plebiscito per sostenere con la propria presenza la giunta comunale e il sindaco.