Caldo da record, non così i consumi elettrici (almeno per ora)
Nonostante l'afa che attanaglia molte città d'Italia, la curva giornaliera dei consumi elettrici nazionali supera di poco le previsioni. Anche se è presto per fare delle valutazioni definitive, la crisi economica potrebbe contribuire ad arrestare la crescita dei consumi elettrici, o per lo meno a rallentarla
28 June, 2011
Finalmente (o purtroppo) è arrivato. Il solleone estivo splende da qualche giorno sulle città italiane e la colonnina di mercurio continua a salire implacabile. Non si attendono tregue, almeno per le prossime ore, tanto che il ministero della Salute ha già diffuso il consueto vademecum con i consigli per non patire troppo l'afa. E per evitare che i consumi elettrici raggiungano picchi vertiginosi. Il rischio, infatti, è sempre lo stesso: che con la temperatura salga anche la “febbre da condizionatore”, e il contatore nazionale dell'elettricità inizi a girare impazzito. Finora, però, sembra che il temuto boom dei consumi non ci sia stato.
Complice forse la difficile situazione economica degli italiani, la curva dei consumi giornalieri (vedi allegato, dato aggiornato alle 14.15 di martedì 28 giugno) pubblicata sul sito di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione dell'energia elettrica, rivela un dato superiore alle previsioni, ma non di molto. Sono ancora lontani, dunque, i valori record che puntualmente registrano i consumi elettrici nazionali quando la temperatura atmosferica sale all'improvviso. L'estate, in ogni caso, è appena cominciata, per cui non è detto che la situazione non cambi nelle prossime settimane.
Già a maggio, in effetti, Terna aveva registrato un incremento dei consumi rispetto allo stesso mese dello scorso anno, ma si tratta a ben guardare di un aumento tutto sommato contenuto: +1,9%, che scende all'1,5% se si tiene conto di due fattori che influenzano fortemente l'andamento dei consumi: la differenza nel numero di giornate lavorative (nel 2011 maggio ne ha avuta una in più che nel 2010) e la temperatura media, superiore di circa mezzo grado rispetto a quella del maggio 2010. Anche il trend generale per il 2010 rivela (dati ancora provvisori, saranno validati solo all'inizio del 2012) un aumento complessivo dei consumi non troppo marcato (+1,9%) rispetto all'anno precedente. Il comparto domestico, in particolare, ha fatto registrare una crescita annua del fabbisogno elettrico complessivo pari solo allo 0,8% rispetto ai livelli del 2009, che probabilmente ha rappresentato il periodo peggiore dal punto di vista finanziario e occupazionale. Anche se è presto per fare delle valutazioni definitive, forse la crisi non basterà ad arrestare la crescita dei consumi, ma potrebbe riuscire almeno a rallentarla.