Acquisti verdi: firmato il nuovo protocollo d'intesa. On line il testo
In occasione della firma del nuovo protocollo d'intesa per gli acquisti pubblici ecologici, la Provincia di Torino ha fatto il punto del progetto: "77 milioni di euro la spesa verde del 2010, entro 3 anni arriveremo a 100 milioni". On il testo del nuovo protocollo d'intesa che coinvolge 46 soggetti sul territorio provinciale
28 June, 2011
“Non è solo il capoluogo a eccellere in fatto di acquisti verdi. Torino fa ovviamente la parte del leone, ma anche i Comuni e gli altri enti della provincia che aderiscono al progetto Acquisti Pubblici Ecologici danno un contributo fondamentale per raggiungere quei 77 milioni di euro che rappresentano la spesa verde del 2010, e che contiamo di portare a 100 milioni nel giro di 3 anni”.
L’assessore all’Ambiente della Provincia di Torino Roberto Ronco ha commentato i dati del 2010 del progetto APE prendendo parte alla firma del nuovo protocollo d’intesa tra i soggetti vecchi e nuovi che costituiscono la rete dei sottoscrittori impegnati a utilizzare criteri ecocompatibili nell’acquisto di beni e servizi per i propri uffici (a oggi sono 46: Comuni e Comunità montane, istituti scolastici, enti parco, consorzi di servizi pubblici, agenzie per lo sviluppo del territorio, associazioni culturali e ambientali, un presidio sanitario, la Camera di Commercio di Torino e l’Università di Torino, cui si aggiungono da quest’anno il Politecnico e la SCR, Società di committenza regionale).
L’incremento della spesa per acquisti verdi è stato di ben 12 milioni di euro rispetto al 2009, vale a dire una crescita di oltre il 18%. Come anticipato, Torino da sola spende oltre 52 dei 77 milioni complessivi. Ma non vanno sottovalutati gli oltre 8 milioni del Comune di Collegno, i 3 milioni e mezzo della Provincia di Torino, i 3 milioni di Grugliasco e di Chieri, il milione e mezzo di Moncalieri e i 900mila euro di Avigliana.
La spesa per categoria di prodotto vede al primo posto i servizi di fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili (oltre 46 milioni di euro, pari all’85% di spesa ecologica rispetto alla spesa totale della categoria), seguiti da alimenti e servizi di ristorazione con prodotti biologici stagionali e stoviglie riutilizzabili (20 milioni, pari al 34%) e dai servizi di pulizia (quasi 5 milioni, pari al 64%). Seguono le spese di ristrutturazione e di nuove costruzioni con quasi 2 milioni, le attrezzature informatiche con oltre 1 milione e gli autoveicoli con circa 800mila euro.
Malgrado quello che molti pensano, la sostenibilità ambientale non è in contrapposizione con le logiche economiche. Nel corso del 2010 i responsabili del progetto APE hanno messo a punto una metodologia di analisi dei costi che prende in considerazione non solo il costo iniziale di esborso, ma l’intero ciclo di vita del bene. Ne emerge che un prodotto ecologico può essere più economico di uno non ecologico, dato che a un costo di investimento iniziale superiore si contrappone un successivo costo di utilizzo inferiore. Applicando il metodo, per esempio, alle categorie degli autoveicoli e delle attrezzature informatiche è stato calcolato (su un arco temporale di 5 anni) un beneficio economico di 386mila euro. “Sul piano dei benefici ambientali” ha aggiunto l’assessore Ronco “si è riscontrato che grazie al progetto APE negli ultimi 2 anni abbiamo risparmiato all’ambiente ben 100mila tonnellate di CO2”.