A pochi giorni dal rilascio AIA/Ilva, Zamparutti: “Irrituale la convocazione d’urgenza della commissione Ippc"
La deputata Elisabetta Zamparutti ha effettuato il 29 giugno un’interrogazione parlamentare al Ministro dell'Ambiente per la “irrituale” convocazione urgente dei dirigenti dell'ILVA e della commissione Ippc, un giorno prima della conferenza dei servizi, per il rilascio dell'Autorizzazioni Integrata Ambientale allo stabilimento Ilva di Taranto
30 June, 2011
Il 5 luglio 2011 si terrà la conferenza dei servizi per il rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale all'Ilva di Taranto, il più grande stabilimento siderurgico europeo a non avere ancora l’autorizzazione ambientale. A stabilire l’esito del parere istruttorio saranno i 23 membri della commissione istruttoria per l’autorizzazione ambientale integrata – IPPC del Ministero dell’Ambiente. A destare preoccupazione sul normale iter della procedura, però, è stata la convocazione urgente del 4 luglio (un giorno prima del rilascio!) da parte del Ministero dell’Ambiente sia dei dirigenti dell’Ilva che del gruppo istruttore IPPC (tra cui il prof. Lay-Ekuakille) affinchè il parere venisse modificato sulla base delle 156 pagine di controdeduzioni presentate in commissione pochi giorni fa dall’Ilva.
La deputata Elisabetta Zamparutti, in seguito alla convocazione definita “irrituale”, il 29 giugno 2011 ha effettuato un'interrogazione parlamentare affinchè il Ministero dell’Ambiente desse chiarimenti in merito alla convocazione ed esprimesse posizioni sulle mancanze dell’Ilva.
Grane per l'Ilva di Taranto
Riguardo al rilascio, l’esito positivo non è affatto scontato, anzi, è stato messo seriamente in discussione dal superamento dei limiti di molti inquinanti, tra cui il benzo(a)pirene. In proposito, l’onorevole Zamparutti ha portato all’attenzione del Ministero, con l'interrogazione 5-04823 e di recente, con un'interrogazione parlamentare, i dati dell'Arpa Puglia sulle immissioni di benzo(a)pirene nel quartiere Tamburi relativamente ai primi tre mesi del 2011 (leggi l'articolo del 25 maggio 2011). Si è superato in media del 93 per cento il valore che la precedente normativa aveva posto come limite (obiettivo di qualità) per il benzo(a)pirene.
Riguardo alle diossine, inoltre, sia la prima che la seconda campagna di monitoraggio in continuo effettuate dall’Arpa Puglia, hanno dimostrato come l’impianto di agglomerazione e il relativo camino E312 dell’Ilva produca il doppio delle diossine consentite dalla legge regionale (all’avanguardia in Europa nel campo delle diossine).
Altri grattacapi sono giunti dalla magistratura e dai carabinieri del NOE, i quali per quaranta giorni hanno monitorato l'attività dell'ILVA di Taranto.
Sulla base dell’inchiesta condotta dai carabinieri sulle emissioni nocive emesse dai restanti camini, è stato richiesto il sequestro degli impianti, poi rigettato dal Procuratore capo di Taranto.
Ma il rapporto ha messo nelle condizioni la magistratura affinchè disponesse un’indagine epidemiologica per stabilire entro sei mesi (la prima udienza è stata fissata per il 17 febbraio 2012) gli eventuali effetti delle emissioni sulla popolazione residente e sugli operai.
Nell'inchiesta risultano indagati Emilio Riva, patron delle acciaierie, suo figlio Nicola, e i dirigenti Luigi Capogrosso e Ivan Di Maggio. A loro carico sono ipotizzati i reati di disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele contro gli infortuni
sul lavoro, danneggiamento aggravato e getto di cose pericolose. In questa fase si sono costituiti in giudizio il Comune e la Provincia di Taranto.
La richiesta dell'onorevole Elisabetta Zamparutti in sede di interrogazione parlamentare
A seguito dei fatti avvenuti e della convocazione, il Ministero dovrà dichiarare quali iniziative si intenderà adottare per il pieno rispetto delle procedure legate all’Aia e le ragioni per le quali alla vigilia della Conferenza di servizi è stata indetta una riunione ad hoc della commissione Ippc. Inoltre dovrà essere stabilito se l'impianto di agglomerazione potrà continuare a essere tenuto in esercizio in presenza di costanti superamenti del limite. Riguardo all’indagine epidemiologica, il Ministero dell'Ambiente dovrà decidere se intenderà costituirsi come parte civile, insieme a comune e provincia di Taranto, nel giudizio che riguarda i vertici della cokeria di Taranto.