Arriva la proroga per Malagrotta, ma il comitato di Valle Galeria annuncia ricorso al Tar
La polverini promette: Sarà l'ultima. Intanto, continuano le proteste dei cittadini dei comuni indicati come siti idonei. A Fiumicino, si autosospendono dall'incarico 17 tra consiglieri e assessori
01 July, 2011
Puntuale, il 30 giugno è arrivata la proroga per Malagrotta: il presidente della Regione Renata Polverini ha firmato l'ordinanza per tenere aperta la discarica per altri sei mesi, fino a dicembre 2011. Una proroga che, ha ha sottolineato la governatrice, «sarà l'ultima» perché «non sarà possibile reiterarla». Nello stesso documento è indicato anche il sito di Pizzo del Prete, nel comune di Fiumicino, come area alternativa preferibilmente idonea per il ciclo integrato dei rifiuti. Qui verrà realizzata una mini-discarica di servizio, dove finiranno rifiuti trattati e non il cosiddetto tal quale, e un impianto industriale per la produzione dei rifiuti, probabilmente un inceneritore, anche se la stessa Polverini, alcuni giorni fa, aveva parlato di produzione di biogas.
Ma mentre la governatrice firmava l'ordinanza, il comitato Malagrotta, che riunisce gli abitanti della Valle Galeria, ha annunciato che presenterà un ricorso al Tar, proprio contro «l'ennesima ordinanza di proroga» della discarica. Al Tar il comitato chiederà «una sospensiva dell'ordinanza e/o che comunque nella stessa venga prevista la ricopertura giornaliera dei rifiuti con verifica costante e quotidiana, la verifica dell'altezza del "colle discarica", l'attuazione dell'ordinanza del sindaco di Roma sulle acque sotterranee di Malagrotta». Secondo Sergio Apollonio, presidente del Comitato, «nulla è stato fatto per recuperare lo spaventoso e ultradecennale ritardo riguardante l'entrata in funzione a pieno regime dei 4 grandi impianti di pretrattamento o trattamento meccanico-biologico (Tmb), nonostante le pompose dichiarazioni fatte dal presidente Colari Manlio Cerroni». All'annuncio del ricorso, la Polverini ha replicato stizzita: «Il Comitato Malagrotta non è mai contento. Questa volta si chiude, quindi li invito a riflettere. Dopo di che non vorrei richiamare sempre quello che sta avvenendo in Campania, ma inviterei tutti a riflettere: sia chi ha responsabilità politiche ma anche chi, come il Comitato Malagrotta, ha di fronte un’ordinanza che non dice solo che c’è una proroga e che è l’ultima (perché non sarà più possibile reiterarla), ma anche qual è il sito alternativo».
Ma quelle dei cittadini della Valle Galeria non sono le uniche proteste che la Regione dovrà fronteggiare. A partire da Riano: «I siti di Pian dell'Olmo e di Quadro Alto, continuano ad essere in pole position per l'individuazione di mini-discariche al posto di Malagrotta - avverte il sindaco Marinella Ricceri -. Convocheremo per i prossimi giorni un'assemblea pubblica per decidere quali iniziative intraprendere per bloccare qualsiasi discarica». E il comitato Rifiuti Zero Fiumicino avverte che «ci saranno proteste tutti i sabato mattina di luglio. La mobilitazione si allarga a macchia d’olio». Tanto che a Fiumicino, in segno di disaccordo con la decisione della Polverini, il presidente del consiglio comunale Mauro Gonnelli (Pdl), altri 13 consiglieri della maggioranza di centro destra e tre assessori, alle politiche sociali Vincenzo D’Intino, al personale Mario Pascone e Luigi Boccaccini ai trasporti, si sono autosospesi da ogni incarico. «Non accettiamo nessuna decisione imposta dall’alto, per questo abbiamo deciso di autosospenderci da ogni incarico - affermano in un comunicato - Fino a ieri il problema dei rifiuti veniva presentato con mille soluzioni diverse; oggi come oggi la Polverini ha definito il territorio di Fiumicino come sito per ospitare un nuovo impianto di smaltimento. Esprimiamo la nostra netta contrarietà a qualsiasi decisione presa dall’alto e chiediamo il coinvolgimento di tutta la città e di tutti i comitati cittadini sulla questione. Secco no all’ipotesi di commissariamento». Situazione imbarazzante per il sindaco di Fiumicino Mario Canapini, che tre anni fa si era detto disponibile a ospitare sul proprio territorio un inceneritore. «Sull'impianto dei rifiuti – ribatte Canapini – non c’è nessun accordo con Polverini. Così come non c'era nessun accordo tra me e l'ex presidente della Regione Marrazzo quando nel 2008 la Giunta Comunale con delibera n. 111 del 23 giugno, votata all'unanimità, manifestò la disponibilità ad attivare, assieme a Regione e Provincia, la fattibilità dell'intervento con l’impegno di garantire in merito il più ampio confronto con la cittadinanza». Intanto, Alemanno plaude alle mosse della governatrice: «Complimenti alla giunta Polverini e alla Regione Lazio perché stanno facendo una cosa che non si è riusciti a fare nei 40 anni precedenti: chiudere finalmente Malagrotta».
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