Rifiuti fuori Campania. 14 Regioni "pronte" a dare il loro contributo. Berlusconi si appella a tutti i governatori
Documento congiunto di quattordici presidenti di Regione, in pratica tutti tranne i leghisti: "Individuata e decisa la realizzazione di nuove discariche e impianti in Campania e confermato l’impegno del Governo, le nostre Regioni sono pronte a dare il loro contributo". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi: "Faccio appello a tutti i governatori delle Regioni italiane affinché concorrano alla soluzione del problema dei rifiuti in Campania". Cosa voleva invece Napoli...
04 July, 2011
Ecco le mosse di inizio settimana sul fronte della possibile accoglienza dei rifiuti campani. Il nodo è sempre quello di un accordo tra le Regioni, perchè sembra che non ce ne sia una singola disposta ad accollarsi il costo politico di impopolarità di accogliere i rifiuti campani. Il comune di Napoli, a quanto ci ha detto Iacotucci, il collaboratore del vicesindaco, avrebbe voluto un decreto molto più semplice, che evitasse l'agggrovigliamento nel nodo politico delle Regioni, e concedendo ai Comuni di negoziare direttamente con Napoli.
Il tema è molto politico, anche le Regioni a guida Pdl sono disponibili, purchè il Governo richiami quelle a guida leghista.
"Sui rifiuti di Napoli si è determinata una situazione di stallo da cui bisogna uscire al più presto, per evitare rischi alla salute dei cittadini e ulteriori danni all’immagine del Paese. A Napoli c’è un’emergenza nazionale. Ed è per questo che le diverse istituzioni della Repubblica devono essere chiamate a fare la loro parte". E’ la presa di posizione resa nota in un comunicato congiunto sottoscritto dalla gran parte dei presidenti di Regione e dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai: Claudio Burlando (Liguria), Vito De Filippo (Basilicata), Vasco Errani (Emilia-Romagna), Roberto Formigoni (Lombardia), Michele Iorio (Molise), Raffaele Lombardo (Sicilia), Catiuscia Marini (Umbria), Renata Polverini (Lazio), Augusto Rollandin (Valle d’Aosta), Enrico Rossi (Toscana), Gian Mario Spacca (Marche), Giuseppe Scopelliti (Calabria), Renzo Tondo (Friuli Venezia Giulia), Nichi Vendola (Puglia). A tal fine riteniamo che sia indispensabile agire su due fronti – proseguono i firmatari - Da un lato occorre aprire subito nuove discariche in Campania. Dall’altro il Governo deve innanzitutto dire se ritiene sia giusto e necessario che tutte le Regioni intervengano per affrontare questa emergenza nazionale e, di conseguenza, se per questo obiettivo intenda impegnarsi. "In questo quadro di chiarezza e di responsabilità, individuate e decisa la realizzazione di nuove discariche e impianti in Campania e confermato l’impegno del Governo, le nostre Regioni – è la conclusione dei presidenti - sono pronte a dare il loro contributo assicurandosi, come è ovvio, tutte le necessarie garanzie per la salute dei cittadini e le sicurezze ambientali sulla qualità e caratteristiche dei rifiuti".
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si appella a tutte le Regioni
"Raccogliendo le preoccupazioni del Capo dello Stato, faccio appello a tutti i governatori delle Regioni italiane affinché concorrano alla soluzione del problema dei rifiuti in Campania". Lo dichiara in una nota il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "La situazione attuale - aggiunge - ha assunto il carattere di una vera emergenza nazionale tale da richiedere ogni forma di collaborazione e solidarietà a livello sovra regionale così da alleviare le sofferenze della popolazione napoletana. E mi auguro che l'esempio dato da alcune Regioni, con la concessione dei nullaosta per il trasferimento dei rifiuti, venga presto imitato. Con la certezza che anche la Regione Campania, in virtù dei poteri straordinari ricevuti, acceleri le procedure per realizzare gli impianti necessari ad avviare un corretto ciclo dei rifiuti".
In precedenza, i contatti della Regione Campania e le prime risposte
Prima della sottoscrizione del documento dei 14 governatori, e dopo la firma del decreto legge che permette trattative con singole Regioni, la Campania aveva fatto partire la richiesta di nulla osta per il trasferimento di rifiuti in impianti di diverse regioni italiane (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana). "Ci aspettiamo il nullaosta dalla Liguria in tempi rapidi e il mio appello è rivolto anche alle altre regioni" aveva dichiarato il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.
L’atteso sì da parte della Regione Liguria arrivava dopo che Marta Vicenzi, sindaco di Genova, si è impegnata ad accogliere nel capoluogo ligure ventimila tonnellate di rifiuti partenopei. Solidarietà anche dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che ha annunciato l’invio a Napoli di alcuni compattatori. L’eventualità che Milano accogliesse una parte dei rifiuti dalla Campania sembrava però remota: “Siamo spiacenti, ma non possiamo accogliere la richiesta di smaltire i rifiuti napoletani in Lombardia" aveva commentato Daniele Belotti, assessore regionale lombardo al Territorio e Urbanistica con delega ai rifiuti.
La Puglia rinnovava la sua disponibilità ma sottolineava il rispetto del protocollo. “La Puglia si orienterà come sempre secondo il criterio della solidarietà – ha dichiarato il presidente della Regione, Nichi Vendola - ma anche del dovere della tutela pubblica della salute; quindi il nulla osta (al trasferimento di rifiuti in Puglia) potremmo darlo nel rispetto di quei protocolli ambientali che abbiamo cercato di applicare anche in passato”
La Sicilia, invece, sembrava andare verso il no ai rifiuti della Campania. Secondo quanto si è appreso, scriveva l’agenzia Ansa, ci sarebbero problemi per il nulla osta che, almeno in un primo momento, sembrava scontato. In Sicilia, tramite accordi con le società provinciali, in questi mesi sono stati già trasferiti, impianto per impianto, diverse quantità di rifiuti. Dopo il decreto legge, la situazione si è complicata visto che per il trasferimento è necessario l'ok della Regione.
Sembrava contrario anche il Friuli Venezia Giulia. "Le discariche del Friuli Venezia Giulia sono già piene – ha affermato il presidente della Regione, Renzo Tondo - La posizione politica e' chiara e non si muove da lì".
Queste diversità di posizione sembrano ora superate dal documento congiunto sottoscritto lunedì 4 luglio. A metà pomeriggio del 5 luglio la situazione comunque non era sbloccata.