Rifiuti fuori Campania e poteri speciali ai sindaci. Il commento di Stefano Ciafani (Legambiente)
Intervista di Eco dalle Città a Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente. “Esportare rifiuti, in attesa che vengano realizzate le discariche al servizio del ciclo di tutta la regione Campania”: il primo di quattro passi indicati da Ciafani per uscire dalla crisi. Sull’assegnazione di poteri speciali ai sindaci: “I Comuni hanno la possibilità di decidere di passare da un sistema di raccolta porta a porta a prescindere dai poteri straordinari”
05 July, 2011
I presidenti di 14 Regioni hanno firmato un documento dove si dichiarano pronte a contribuire ma chiedono due cose: che vengano individuate nuove discariche e impianti in Campania e l’impegno del Governo sull’argomento. Berlusconi ha fatto appello affinché ci sia l’impegno da parte di tutti i governatori. Cosa c’entra il governo con l’apertura di nuove discariche?
C'è una cosa vera: la Campania a regime dovrà avere i suoi impianti di smaltimento finale perché il ciclo dei rifiuti di una regione deve essere autosufficiente. Dopodiché, il problema è che in questi anni si è puntato solo sull’apertura di discariche e sull’inceneritore di Acerra senza interventi sul resto del ciclo e non si è puntato sulla diffusione delle raccolte domiciliari in tutti i comuni.
Però in questi mesi sarà inevitabile esportare rifiuti, in attesa che vengano realizzate le discariche al servizio del ciclo di tutta la regione Campania. Si deve partire da subito con le raccolte domiciliari iniziando con l’estensione su tutto il territorio del comune di Napoli del porta a porta. In secondo luogo, realizzare al più presto gli impianti di trattamento dell’organico. In Campania si continua a realizzare questa vergogna: i comuni che fanno la migliore raccolta differenziata sono anche quelli più penalizzati economicamente perché sono costretti ad esportare l’organico fuori regione, in Sicilia. Attivare anche per quanto possibile, politiche di prevenzione a livello locale, che possono dare il loro contributo. Situazione piuttosto complicata ma che si risolve con questi quattro passi per uscire dalla crisi.
Il Presidente della Conferenza Stato Regioni Vasco Errani ha proposto l’assegnazione di poteri speciali ai sindaci. Da dove nasce questa richiesta? C’è bisogno di poteri speciali?
La cosa che bisognerebbe fare in Campania è rientrare nell’ordinarietà di tutto il ciclo, anche delle competenze. I poteri straordinari sono stati usati in questi ultimi 17 anni ma non hanno portato risultati. I commissari che si sono succeduti hanno reso più evidente l’emergenza piuttosto che risolverla. Probabilmente serve snellire delle procedure ma rispettando la legge. Si deve evitare quello che si è fatto qualche anno fa quando si è deciso di fare una discarica all’interno del Parco nazionale del Vesuvio con la successiva condanna da parte dell’Europa per aver realizzato una discarica in un luogo dove non dovrebbe esserci.
Bisogna fare uno sforzo straordinario di tutti, mettere in campo una soluzione che metta insieme tutti gli ingredienti che permettano nell’arco di due o tre anni di trasformare la regione Campania in una regione normale sotto il profilo del ciclo dei rifiuti, come non è stato fino ad oggi.
In quel documento le Regioni, forse, cercano maggiori assicurazioni per avviare definitivamente la chiusura del ciclo dei rifiuti in Campania…
In situazioni straordinarie si pensa sempre di affrontare la questione con strumenti straordinari. In questi anni i vari commissari per l’emergenza erano sempre presidenti di regione, prefetti o la protezione civile. Prevedere poteri speciali per i sindaci potrebbe essere un modo per responsabilizzare di più chi sta sul territorio. Se così fosse potrebbe anche essere plausibile. Il problema è che i poteri straordinari sono sempre stati usati in malo modo in questi anni: per aprire l’ennesima discarica o per aprire l’impianto di incenerimento di Acerra.
Affrontare il problema con la raccolta differenziata per ridurre i quantitativi di rifiuto indifferenziato in pochi mesi: in questo caso i Comuni hanno la possibilità di decidere di passare da un sistema stradale ad un sistema domiciliare, a prescindere dai poteri straordinari. Il problema sta nel costo. Sarebbe utile se i 300 comuni campani venissero aiutati dal governo a passare al sistema di raccolta domiciliare. Fare quindi uno sforzo straordinario verso i comuni per fargli fare bene la raccolta differenziata.