Accordo su aree Expo: il parere di Andrea Poggio
Eco dalle Città ha chiesto ad Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente, un commento sulla firma dell’accordo di programma relativo alle aree Expo. Per Poggio è deludente che non si sia tenuto conto della volontà dei milanesi manifestata nei referendum consultivi
13 July, 2011
L’accordo sull’acquisto e sulla destinazione delle aree Expo non è condiviso da tutti e ha provocato malumori negli ambienti della politica milanese, incluso l’assessore con delega all’Expo Stefano Boeri.
Sull’accordo di programma, contestato anche dal comitato promotore dei referendum milanesi, Eco dalle Città ha sentito il parere di Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente.
Andrea Poggio, cosa pensa Legambiente di questo accordo di programma sulle aree Expo?
Noi siamo da un lato delusi per come è andata, dall’altro indignati perchè non si è tenuto per niente in considerazione la volontà dei milanesi uscita dai referendum consultivi. E una maggioranza schiacciante aveva detto sì alla necessità di avere l’Expo verde.
Quindi è stata una volontà tradita?
Certo proprio perchè mentre molti milanesi si dedicavano con passione ed impegno civile nella campagna per i 5 referendum, qualcuno stava lavorando al testo dell’accordo di programma. Una era la stessa Letizia Moratti, che tra l’altro diceva di votare 5 sì ai referendum milanesi. L’altro era Roberto Formigoni.
Esistono i rischi di speculazione come ha già dichiarato qualche politico?
Ora la questione centrale non è tanto quella di pensare se ci sarà o meno speculazione quanto di ragionare su cosa si intende fare in queste aree.
Ma l’idea dell’Expo verde è finita o no?
Se si riesce a realizzare sull’area un progetto come l’orto botanico si può controbilanciare l’edificazione che si svilupperà nella zona circostante all’area Expo. Qui, è ormai prevista un’intensa attività di edificazione. L’alternativa è ritornare all’ecoquartiere fondato sull’equilibrio tra ambiente e insediamento urbano.