Estendere il pedaggio è il mandato affidato al sindaco dai milanesi
Intervento di Paolo Hutter per Eco dalle Città e Repubblica del 16.07.2011
16 July, 2011
di Paolo Hutter
L’ecopass , o meglio la sua nuova versione, il “pedaggio da congestione”, non può che tornare al centro dell’attenzione dell’azione della nuova amministrazione cittadina. Difficoltà di bilancio, qualità dell’aria che sembra aver smesso di migliorare, ed era comunque fuorilegge, paventato ipotizzato aumento dei biglietti e abbonamenti Atm : tutte e tre sono questioni decisive che conducono al pedaggio da far pagare ai passaggi automobilistici e si collegano in quella necessità economico-organizzativa.
Sarebbe così anche se il pedaggio fosse solo una più o meno antipatica misura amministrativa, prima adottata e poi messa in letargo dalla amministrazione precedente. Una amministrazione, che ha cercato di vincere il ballottaggio mollando l’ecopass come se fosse una zavorra perdente, ed è stata sconfitta dalle urne. Ma come è bene ricordare, sulla questione c’è già stato, dopo il ballottaggio e l’elezione del Sindaco, una successiva verifica ed è stata la più vasta e democratica possibile, ovvero un referendum con un quesito dedicato. Per chi obietta che forse gli elettori non si sono resi ben conto di cosa votavano , e per tutti noi in generale, è bene ricordare com’era scritto il quesito:
“Volete voi che il Comune di Milano adotti e realizzi un piano di interventi per potenziare il trasporto pubblico e la mobilità “pulita” alternativa all’auto, attraverso l’estensione a tutti gli autoveicoli (esclusi quelli ad emissioni zero) e l’allargamento progressivo fino alla “cerchia ferroviaria” del sistema di accesso a pagamento, con l’obiettivo di dimezzare il traffico e le emissioni inquinanti?”
Mi pare difficile sostenere che non fosse chiaro. E l’elenco dei provvedimenti di mobilità sostenibile si concludeva con una indicazione economica chiara.
Per il piano di interventi è prevista una spesa massima aggiuntiva rispetto a quanto già iscritto a bilancio comunale pari a 60 milioni di euro all’anno, che sarà coperta mediante l’incremento delle entrate da accesso, con una tariffa giornaliera di 5 euro per i veicoli per trasporto persone (prevedendo agevolazioni per i residenti) e di 10 euro per i veicoli per trasporto merci, e della sosta, da inserire con apposita variazione di bilancio o comunque nel primo bilancio utile.”
In questa situazione non resta che attuare il mandato dei cittadini, che costituisce anche una opportunità straordinaria. E’ sicuramente la prima volta in Italia, ma credo anche al mondo, che una maggioranza così ampia, l’80% dei votanti, decida di mettere a pagamento qualcosa che prima non lo era, istituendo così quella che si potrebbe definire una eco-tassa di scopo. Certo la Giunta non può pensare di finanziare gli asili nido col pedaggio alle auto, ma può a mio parere collegare ai proventi del nuovo road pricing anche spese di mobilità che finora sono finanziate dal bilancio generale del Comune, in primis gli eventuali passivi di Atm. Non dico che si possano evitare in assoluto gli aumenti dei biglietti – un po’ in tutta Italia si sta andando oltre un euro per il biglietto singolo – ma certo può e deve essere evitato che il differenziale tra costi per uso dell’auto e dei mezzi torni a pendere a favore dell’auto. Prima si comincia e meglio è. Sarebbe un paradossale rovesciamento di ruoli quello di una cittadinanza che chiede di far pagare il pedaggio e un’Amministrazione con le casse vuote che esita a mettere in campo un’entrata benefica e consistente. Il pedaggio va esteso a tutti i veicoli e l’area va estesa alla cintura ferroviaria. L’unica cosa da discutere è la agevolazione per i residenti, che a quel punto diventerebbero moltissimi. Credo che la agevolazione non dovrebbe essere tale da incentivare l’uso dell’auto – e quindi l’abbonamento non dovrebbe bastare per circolare senza pagare i passaggi giornalieri – e che il ticket agevolato per i residenti non dovrebbe essere molto scontato, altrimenti non si riuscirebbe a finanziare il trasporto pubblico e la ciclabilità.