Il Punto sui rifiuti – Decreto alla Camera; de Magistris illustra il suo piano
De Magistris e Sodano illustrano in conferenza stampa le loro soluzioni, al fine di rendere Napoli autonoma: rifiuti all’estero in nave e siti di stoccaggio in città; no a termovalorizzatori e nuove discariche. In attesa dell’estensione del porta a porta approvato venerdì scorso
18 July, 2011
Ha preso il via alla Camera la discussione generale sulla conversione in legge del decreto del Governo sull'emergenza rifiuti in Campania, approvato dal Consiglio dei ministri con la contrarietà della Lega. Le votazioni sono previste per domani. Sul fronte numerico a Montecitorio, se la Lega rinnoverà in Parlamento la contrarietà espressa in Consiglio dei ministri determinante sarà l'atteggiamento delle opposizioni. Il responsabile green economy del Pd Ermete Realacci, nel suo intervento in aula ha dichiarato che «il decreto sui rifiuti così come formulato è insufficiente e inadeguato per riportare sul giusto binario la questione della Campania. Che sia insufficiente lo dimostrano i fatti, sono quindici giorni che è operativo e i rifiuti sono ancora per strada. Inadeguato perché non affronta i nodi centrali e lascia spazio a troppe incertezze».
Il comune nel frattempo si muove da solo, per raggiungere l’autonomia dalla Regione e dal governo nazionale. Questa mattina il sindaco de Magistris e l’assessore con delega ai rifiuti Tommaso Sodano hanno tenuto una conferenza stampa per aggiornare sulle nuove decisioni relative all’emergenza rifiuti.
«Non servono termovalorizzatori e non saranno aperte discariche: per rendere Napoli autonoma si può fare e si farà tutto sul nostro territorio». Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, spiega che con il sistema navi, impianti di compostaggio, siti di stoccaggio provvisorio e differenziata, la città sarà resa «finalmente autonoma». «Gestiremo tutto qui. In 30 giorni, - ha ricordato il sindaco - abbiamo individuato i siti di stoccaggio provvisorio» e ha smentito l'eventualita' di ampliamenti di discariche a Chiaiano o da riaprire a Pianura.
Un nuovo sito di stoccaggio per i rifiuti raccolti a Napoli e poi il trasferimento via nave: queste le principali soluzioni illustrate da de Magistris e Sodano. Il nuovo sito sarà in Via Brin, area est di Napoli. «Monitorando il territorio - spiega de Magistris - per verificare e individuare siti dove allocare la spazzatura prima di mandarla in un Paese straniero, nel corso di un sopralluogo abbiamo scoperto un capannone a Via Brin, dove da circa 15 mesi c'erano 150 immigrati che vivevano in condizioni ai limiti dei diritti umani». Gli immigrati, aggiunge de Magistris, «sono stati sistemati in tre strutture: Don Bosco, Via Verti Coeli e Via Leopardi. Nel capannone in Via Brin sarà realizzato il sito di stoccaggio», ha annunciato il sindaco di Napoli.
Nel corso di questa settimana il comune renderà noto il paese estero che ospiterà i rifiuti partenopei che giungeranno via mare a bordo di navi. Per il momento il sindaco, Luigi De Magistris e il suo vice, Tommaso Sodano preferiscono non comunicare altri particolari alla stampa per evitare «speculazioni e sabotaggi». «In settimana chiuderemo l'accordo con un paese estero - ha detto in conferenza stampa De Magistris - che non dico per due motivi: il primo per timore di sabotaggi e poi perchè temiamo speculazioni che già ci sono state». De Magistris ha poi spiegato che all'inizio ci sarà una nave a settimana e poi due al mese. I rifiuti partenopei dunque saranno raccolti, stoccati e poi trasferiti direttamente da Napoli senza altri passaggi intermedi, questo anche per evitare passaggi "oscuri". «Evitiamo di fornire particolari - ha proseguito - perchè ci sono persone che lavorano contro per impedire che il nostro piano vada in porto. Già ci sono state speculazioni di vario tipo e preferiamo non dire altro per evitare che qualcuno possa ostacolarci. In questo modo - ha concluso - sarà assolutamente scongiurato che insieme ai rifiuti solidi urbani, si possano inserire altre cose anche pericolose».
Il sindaco ha poi evidenziato le difficoltà riscontrate dall’amministrazione comunale nel prendere decisioni relative al sistema rifiuti partenopeo: «Ad ogni passo che facciamo stiamo constatando tentativi di sabotaggio per mettere in difficoltà il Comune, come impianti che si fermano, quantità ridotte di flussi e tentativi di condizionare i lavoratori addetti alla raccolta, messi in atto da chi non vede di buon occhio il nostro piano».