Triplicare il numero dei ciclisti in Europa entro il 2020: una sfida da 1 milione di euro
Un accordo sottoscritto fra la European Cyclists Federation e le principali industrie del settore punta a raccogliere 1 milione di euro per promuovere la ciclabilità in Europa e triplicare il numero dei ciclisti entro il 2020. Nasce così il "Club Industria Ciclistica"
12 September, 2011
Federico Vozza
Raccogliere un milione di euro per promuovere l’uso della bicicletta in Europa e triplicare entro il 2020 il numero dei degli europei che useranno la bici nei loro spostamenti.
E’ questo l’obiettivo pricipale dell’accordo sottoscritto tra l’ECF, la Federazione dei ciclisti di tutta Europa cui aderiscono 500 mila iscritti residenti in oltre 40 paesi, e i rappresentanti delle principali industrie del settore ciclo. E' successo alla Fiera Eurobike di Friedrichshafen, il principale evento del settore in Germania, conclusasi la settimana scorsa.
Al momento i primi ad aderire all’accordo sono stati i rappresentanti dei principali produttori di bici al mondo: l’olandese ACCELL, lo svizzero DT, il tedesco Schwalbe, l’italiana Selle Royal, le americane SRAM, Trek e Trelock.
Il gruppo di industriali finanzierà le attività dell’ECF finalizzate a promuore le politiche della bici come mezzo di trasporto in tutta Europa. Altre aziende sono state invitate ad aderire: occorre mettere insieme 1 milione di euro in denaro a partire dal prossimo anno per questo genere di attività. Lo scopo è anche quello di triplicare il numero dei ciclisti in Europa entro il 2020.
Manfred Neun, presidente di ECF e già operatore di settore (ora in aspettativa per seguire gli interessi di ECF) non perde tempo nel mettere in luce l’importanta dell’intesa: "Una difesa forte non può che rafforzare il settore della bicicletta, e viceversa. Si tratta di un rapporto di reciproco sostegno. Il lavoro di lobby e di promozione per migliorare le condizioni generali di viabilità e sicurezza per i ciclisti è il migliore interesse del settore dei produttori di biciclette. Più persone si spostano in bici, più biciclette vengono vendute, più potere contrattuale hanno i portatori di interessi di settore nei confronti dell’Europarlamento".
Stan Day, amministratore delegato dell'americana SRAM, è chiaro nel motivare la sua decisione a sostenere l’accordo: "Abbiamo bisogno di una politica forte di difesa della mobilità ciclistica a tutti i livelli, dal locale all'internazionale. ECF a Bruxelles è un punto di riferimento essenziale in Europa. Abbiamo anche bisogno di dirigenti preparati e competenti nelle relazioni istituzionali e nel marketing sociale, specie nei mercati in crescita”.
Il suo collega europeo René Takens del gruppo ACCELL, riconosce anche il successo degli sforzi di ECF: "ECF ha ottenuto notevole successo: l'Unione europea ora finanzia progetti per realizzare il completamento della rete EuroVelo. E grazie a ECF, inoltre, la mobilità ciclistica è entrata per la prima volta nell’agenda dei lavori del Forum Internazionale dei Trasporti dova hanno preso parte 52 ministri dei trasporti da tutto i mondo".
John Burke, Presidente di Trek Bicycle Corporation ha visto l'occasione per coniugare la difesa dei ciclisti e il business della bicicletta come "un primo grande passo per la difesa della bicicletta in Europa".
"L'industria della bicicletta", afferma Burke "ha avuto esiti positivi in Europa. Anche TREK ha avuto tratto ottimi vantaggi. E’ giusto ora che queste aziende facciano qualcosa a favore del mercato. Questo accordo è un ottimo modo per farlo.
Raggiungere l'obiettivo di raccogliere 1 milione di euro per sviluppare l’uso della bici in Europa, secondo Burke è un obiettivo possibile: "Tante persone credono che la bicicletta sia una soluzione semplice a molti problemi complicati.
Eventuali aziende italiane di settore interessate a partecipare al "Club Industria Ciclismo" possono contattare direttamente il Segretario Generale ECF, Dr. Bernhard Ensink per posta elettronica b.ensink@ecf.com o per telefono: + 32479837905, ovviamente in inglese.