Cia: la raccolta differenziata è una priorità per il 43 per cento degli italiani. E piace molto anche agli agricoltori
Il risultato in un sondaggio della Confederazione italiana agricoltori diffuso in occasione dell’avvio di “Raccolta 10 più: il mese del riciclo e della raccolta differenziata”, l’iniziativa promossa dal Conai insieme al ministero dell’Ambiente e all’Anci. Gli imprenditori agricoli possono usare il compost che si ricava dalla parte organica dell’umido per concimare i terreni. Con un “impatto zero” sull’ambiente e un risparmio sui costi di produzione. Ma ad oggi le sostanze biodegradabili trattate negli impianti di compostaggio sono appena l’8 per cento degli oltre 31 milioni di rifiuti urbani prodotti in Italia.
07 October, 2011
Puntare sulla raccolta differenziata, multando chi non la pratica: quasi un italiano su due la ritiene la soluzione migliore per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti. Lo rivela la Cia-Confederazione italiana agricoltori, sulla base dei risultati di un sondaggio effettuato su tutto il territorio nazionale e diffuso in occasione dell’avvio di “Raccolta 10 più: il mese del riciclo e della raccolta differenziata”, l’iniziativa promossa dal 4 al 29 ottobre dal Conai con il ministero dell’Ambiente e l’Anci.
Secondo il 43 per cento della popolazione infatti - spiega la Cia - investire sullo sviluppo e l’estensione della raccolta differenziata in tutte le regioni italiane è oggi il modo più adatto per risolvere la questione rifiuti e prevenire emergenze ambientali. Una soluzione che raccoglie più del doppio dei consensi rispetto per esempio alla costruzione di nuovi impianti termovalorizzatori, che vede favorevoli solo il 15 per cento degli italiani.
Ma la raccolta differenziata piace molto anche agli agricoltori -sottolinea la Cia-. Da una raccolta differenziata e organizzata dell’umido, si potrebbe ottenere molto più compost per concimare i terreni, evitando l’uso di fertilizzanti chimici. E favorendo, di conseguenza, un’agricoltura più “naturale” e “a impatto zero” sull’ambiente. Senza contare lo sgravio dei costi produttivi, visto che il compost ha un prezzo inferiore rispetto ai concimi industriali.
Ad oggi - ricorda la Cia - sempre più imprenditori agricoli considerano il compost come lo strumento più adatto anche per ripristinare la fertilità dei terreni e permettere la crescita di coltivazioni che meglio si adattino al clima mediterraneo, soprattutto orticoltura e frutticoltura. Eppure, nonostante questo “bisogno” di organico, le sostanze biodegradabili trattate negli impianti di compostaggio sono poco più di 2,5 milioni di tonnellate, ovvero appena l’8 per cento degli oltre 31 milioni di rifiuti urbani prodotti in Italia.
Tornando al sondaggio invece - continua la Cia - un’altra percentuale molto alta della popolazione (il 32 per cento) reputa prioritario, per risolvere il problema dei rifiuti, ridurre drasticamente l’utilizzo di materiali inquinanti e difficilmente smaltibili, sostituendoli con prodotti biodegradabili.
Infine - conclude la Cia - il restante 8 per cento degli italiani ritiene indispensabile avere uno stile di vita “eco-friendly” a tutti i livelli, mentre soltanto un piccolissimo 2 per cento considera percorribile la strada dello smaltimento all’estero dei rifiuti “made in Italy”.