L'inceneritore di Acerra funziona a regime: i dati di A2A
L'azienda bresciana che gestisce l'impianto di termovalorizzazione in provincia di Napoli ha diffuso gli ultimi dati relativi al funzionamento dell'impianto. Nei primi mesi del 2011, l'inceneritore ha trattato circa 440mila tonnellate di rifiuti, rispettando le indicazioni contenute nell'Autorizzazione integrata ambientale. Secondo Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, i dati sono «credibili»
12 October, 2011
Adesso funziona. Dopo due anni tormentati da rallentamenti nei collaudi, incidenti e blocchi imprevisti, pare che dall'inizio del 2011 l'impianto di termovalorizzazione di Acerra, in provincia di Napoli, stia finalmente funzionando a pieno regime. Secondo l'A2A, l'azienda bresciana che gestisce l'inceneritore, nei primi 9 mesi dell'anno sono state infatti bruciate 440mila tonnellate di rifiuti. «Perfettamente in linea – scrive l'azienda in un comunicato ufficiale - con quanto stabilito dall’Autorizzazione integrata ambientale, che prevede un quantitativo di rifiuti trattabili di 600 mila tonnellate/anno». Un 2011 senza intoppi, dunque, per l'impianto dalla storia a dir poco travagliata, fatta di violente proteste da parte della popolazione locale, di modifiche al progetto iniziale e di problemi nei collaudi, che hanno ritardato più volte la messa a regime. Adesso, invece, i forni lavorano a pieno ritmo e, sempre secondo le cifre diffuse da A2A, hanno permesso di generare, dall'inizio dell'anno, circa 390 Gigawattora (Gwh) di energia elettrica. Un dato che conferma il trend dello scorso giugno, quando dall'ultimo rapporto mensile ufficiale sull'attività dell'impianto (vedi allegato) risultavano trattate circa 41.700 tonnellate di spazzatura al mese, con una produzione energetica pari a circa 41 Gwh.
La stime fornite dall'azienda di Brescia sono considerate «credibili» da Michele Buonomo, presidente della sezione campana di Legambiente, che Eco dalle Città ha raggiunto al telefono per chiedere un parere su questi ultimi dati. «Nei mesi scorsi siamo stati in visita all'impianto insieme ad altre associazioni – racconta l'ambientalista – e in effetti abbiamo potuto constatare che l'inceneritore sta funzionando a regime». In sostanza, spiega Buonomo, due linee di incenerimento su tre funzionano regolarmente, così come prevede il progetto dell'inceneritore. A rotazione, infatti, una delle tre linee d'impianto viene normalmente lasciata spenta, in modo da effettuare gli interventi di manutenzione ordinaria. In caso di necessità, comunque, anche il terzo forno può essere messo in funzione. Quanto alle emissioni, A2A garantisce che vengono «costantemente monitorate» e che i risultati delle analisi, inviati in tempo reale ad Arpa Campania (e consultabili sul sito www.osservatorioacerra.it), hanno fatto registrare «valori sempre ampiamente al di sotto dei limiti consentiti».
D'obbligo, comunque, un'ultima precisazione da parte di Michele Buonomo: «I rifiuti che vengono bruciati ad Acerra rappresentano la frazione di indifferenziato proveniente dalla raccolta differenziata, che viene trattata negli Stir e poi incenerita, e non le cosiddette “ecoballe” accumulate nei vari siti di stoccaggio della regione, che non possono essere bruciate e quindi sono ancora ferme in attesa di trovare una destinazione».