Regione Puglia: “Incentivi economici alle imprese del riciclaggio”
Si rafforza la politica economica ambientale della Regione Puglia. Estesi gli incentivi economici alle imprese del riciclaggio: i Contratti di programma regionali, i Programmi integrati di agevolazione (Pia) e il “Titolo II” per le piccole imprese. Coinvolte in particolare 631 aziende che si occupano di compostaggio, rottami metallici, plastica, vetro e legno
13 October, 2011
Gli incentivi economici indirizzati allo sviluppo industriale delle imprese del riciclaggio da un lato, e la legge che raddoppierà l’ecotassa dal 2013 (prossimamente in discussione in Consiglio regionale) ai comuni che non faranno la raccolta differenziata dall’altro, sono le due azioni che la regione Puglia sta compiendo affinchè possa attuarsi l'auspicato passaggio dall’economia “chiusa” del conferimento e smaltimento in discarica, a una “aperta” che valorizzerà la politica del riciclaggio e il tessuto industriale pugliese.
Con gli incentivi proposti, giovedì 13 ottobre 2013, Nicastro e Capone, assessori rispettivamente all’Ambiente e allo Sviluppo economico della Regione Puglia, vogliono potenzialmente coinvolgere le 631 imprese pugliesi che occupano all’incirca 10.200 addetti. Le grandi aziende sarebbero agevolate dai Contratti di Programma regionali, le medie soprattutto dai Pia e le piccole e piccolissime principalmente dal Titolo II. Questi incentivi attivi dall’inizio del 2009 con una dotazione iniziale di quasi 500 milioni euro erano estesi soprattutto al settore manifatturiero, ai servizi di telecomunicazione, all’informatica, alla ricerca scientifica, ai call center, alla logistica, all’editoria, alla produzione cinematografica, televisiva e musicale, per arrivare alle piccole imprese artigiane, commerciali, manifatturiere, di costruzioni, di servizi di comunicazione ed informazione e alle piccole e microimprese che gestiscono asili nido, ludoteche servizi non residenziali per anziani e disabili. Fino ad oggi sono stati approvati progetti di massima per oltre 1,3 miliardi di euro di investimenti (di cui più di 370,7 milioni per la parte pubblica) e adesso per la prima volta gli aiuti si estendono al settore del riciclo.
Con questo intervento ha spiegato l’assessore Nicastro, si vuole fornire una soluzione a un problema dalla duplice natura. Gli alti costi della raccolta differenziata e dello stoccaggio dei rifiuti indifferenziati. “I rifiuti – ha spiegato Nicastro - infatti possono imboccare due strade: lo stoccaggio nelle discariche, oppure la riutilizzazione finalizzata al riciclo. In entrambi i casi sono soluzioni che denotano debolezza. Lo stoccaggio può evolvere nell’esportazione dei rifiuti, il che vuol dire che il sistema non riesce a gestirli. La raccolta differenziata rischia invece di essere solo un costo se la differenziazione viene fatta in regione, ma il recupero effettivo avviene fuori”. Questi incentivi hanno l’obiettivo, dunque, di trasformare il ciclo della differenziata in un’utilità economica per il territorio, fornendo, in altre parole, un valore aggiunto a tutti i soggetti coinvolti. “Le agevolazioni si rivolgono infatti ad imprese che hanno la possibilità di raccogliere rifiuti organici e trasformarli in compost o che raccolgono rifiuti di carta e li trasformano in prodotti di carta riciclata, e prodotti di plastica per farne resine sintetiche e nuove materie prime. La Puglia ha infatti tutti i requisiti per chiudere da sé il ciclo dei rifiuti e lo fa aiutando le imprese con gli incentivi e trasformando i rifiuti in utilità grazie agli incentivi. Se così non fosse sarebbero soltanto un costo pubblico. In questo modo invece il rifiuto ritorna ad essere un bene”.
I Dirigenti del settore Ambientale e Rifiuti Antonicelli e Campobasso hanno spiegato che altri incentivi saranno erogati agli agricoltori che utilizzeranno gli ammendanti prodotti dalle imprese del compostaggio “made in Puglia”. Infatti, con l’introduzione di questi incentivi economici si punta alla creazione di nuovi impianti privati di compostaggio che si andranno ad aggiungere ai due impianti pubblici in progetto a Manfredonia e a Cellamare (Ato Bari 5). L’obiettivo da una parte è quello di creare una rete impiantistica capace di ricevere il verde, l’umido e la frazione organica della Puglia intera. In cifre corrisponde al 50% della produzione dei rifiuti pugliesi prodotta in un anno, un milione di tonnellate circa. In secondo luogo ha precisato Campobasso si punta ad abbassare i prezzi di conferimento del compostaggio in modo tale da diminuire i costi dei comuni che ne effettuano la raccolta e il trasporto.
Antonicelli in chiusura ha affermato che la Regione Puglia, avrà dei vantaggi diretti da tutto ciò poichè dovrà acquistare delle "quote" verdi. Il 30% di tutti i materiali che la Regione acquista dai fornitori, infatti, dovrà essere "materia prima seconda", dunque, provenire dal distretto industriale del riciclaggio.
I Contratti di Programma regionali. I Programmi Integrati di Agevolazione (PIA). Il Titolo “II”
Le novità sono già in vigore perché la nuova versione dei PIA e del Titolo II è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia del 22 settembre 2011 (è il n.147), mentre le modiche dei Contratti di Programma Regionali sono uscite il 29 settembre 2011 (sul Burp n. 151). In tutti e tre i casi si tratta di provvedimenti immediatamente esecutivi, mentre non c’è data di scadenza degli incentivi, essendo tutti a sportello, dunque attivi fino all’esaurimento delle risorse.
Informazioni bando e modulistica sono su www.sistema.puglia.it.
I Contratti di Programma regionali
Con una dotazione di 230milioni di euro l’avviso, partito il 19 gennaio del 2009, ha approvato fino ad oggi 29 progetti di massima con investimenti ammissibili per oltre 853,4milioni di euro, ed agevolazioni prenotate per più di € 227,8milioni.
Gli aiuti possono riguardare investimenti da 10 ai 50milioni. Possono usufruirne le grandi imprese, ma anche piccole e medie aziende associate ad una grande impresa, che svolgono attività nel settore manifatturiero e nei servizi di telecomunicazioni, informatica, ricerca scientifica, call center e riciclo dei rifiuti.
L’agevolazione è un contributo in conto impianti che varia a seconda del tipo di investimento realizzato. Sono agevolati gli investimenti per la creazione di una nuova unità produttiva, per l’ampliamento e l’ammodernamento di un’unità produttiva già esistente, per la diversificazione della produzione, per il cambiamento del processo produttivo. A questi investimenti possono essere affiancati interventi per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale.
I Programmi Integrati di Agevolazione (PIA)
Partito anche questo avviso il 19 gennaio del 2009 con una dotazione di 168milioni di euro, per investimenti da 1 a 20milioni, si rivolge a medie imprese ed a consorzi di piccole e medie imprese che svolgono attività nel settore manifatturiero e nei servizi di telecomunicazioni, informatica, ricerca scientifica, call center, logistica, editoria, produzione cinematografica, televisiva e musicale, riciclo dei rifiuti.
Fino ad oggi sono stati approvati 36 progetti di massima, con investimenti ammissibili per più di 295,8milioni e agevolazioni prenotate per oltre 112,8milioni.
L’agevolazione è un contributo in conto impianti che varia a seconda del tipo di investimento realizzato. Sono agevolati gli investimenti per la realizzazione di nuove unità produttive, per l’ampliamento di quelle già esistenti, per la creazione di nuovi prodotti, per il cambiamento del processo di produzione. A questi investimenti possono essere affiancati interventi per la ricerca industriale, per i servizi di consulenza, per lo sviluppo dell’e-business e per il risparmio energetico.
Il Titolo II
Con una dotazione di 100milioni di euro il Titolo II agevola investimenti fino a 600mila euro per le microimprese e ad 1milione di euro per le piccole imprese.
Possono usufruire degli aiuti le microimprese e le piccole imprese artigiane, commerciali, manifatturiere, di costruzioni, di servizi di comunicazione e informazione; le micro e piccole imprese che realizzano investimenti per servizi di asili nido, servizi non residenziali per anziani e disabili, ludoteche per l’intrattenimento dei bambini, riciclo dei rifiuti.
L’agevolazione è un contributo corrispondente all’incirca al totale degli interessi sul mutuo, più il 20% a fondo perduto per i nuovi macchinari. Entrambe le somme sono versate in un’unica soluzione. Le imprese presentano la domanda direttamente alla banca o al confidi, che istruiscono la pratica. Se la banca concede il mutuo, inoltra la pratica alla Regione che a sua volta eroga all’impresa l’incentivo.
Sono stati approvati 888 progetti con un valore di investimenti pari ad oltre 139,7milioni di cui 30,1milioni le agevolazioni impegnate.
Guarda qui il video web della Regione Puglia