Ridurre il pericolo in città: focus sulla Zona 30 Mirafiori, premiata da Legambiente
La Zona 30 di Mirafiori è stata premiata da Legambiente nel Rapporto Ecosistema Urbano fra le migliori pratiche intraprese dai Comuni per migliorare la sicurezza stradale. Alcuni numeri: ridotti del 70% gli incidenti stradali, meno 15% del traffico veicolare, 0 incidenti gravi nel 2010 contro i 15 in media degli anni precedenti
25 October, 2011
Ecosistema Urbano non è solo un’analisi statistica. E’ anche l’occasione per enfatizzare le singole buone pratiche che hanno il pregio di produrre radicali cambiamenti in un determinato settore. Dal momento che il tema centrale di questa edizione del Rapporto è la sicurezza, anche le best practices premiate da Legambiente riguardano principalmente interventi che hanno consentito di ridurre il pericolo urbano. E’ il caso della sicurezza stradale, con la Zona 30 di Torino, il sistema di rotatorie di Padova e l’Ecopass di Milano, che, in tre modi diversi, hanno avuto effetti benefici sul contenimento degli incidenti.
Oppure quello della sicurezza individuale, con la riqualificazione di un’area verde di Genova che ha riportato i cittadini a riappropriarsi di uno spazio abbandonato al degrado. O ancora la sicurezza nel campo della gestione dei rifiuti, dell’energia, dell’alimentazione dei bambini. Si tratta di esperienze pilota, non particolarmente onerose (in alcuni casi, anzi, producono un guadagno anche economico per i Comuni) e che potrebbero (meglio: dovrebbero) essere replicate in contesti diversi.
Vediamo perché Legambiente ha scelto di premiare la Zona 30 di Torino Mirafiori:
Le zone 30 sono accessibili a tutti con il solo limite della velocità a 30 km/h dove non è la segnaletica o la civiltà dei cittadini a indurre velocità moderate ma le caratteristiche fisiche e geometriche della strada trasformata. Come per le vie residenziali, la ristrutturazione dei parcheggi auto gioca un ruolo essenziale. Interventi di arredo urbano e alterazioni della pavimentazione cambiano l’assetto della strada al punto da sembrare ristretta.
In corrispondenza degli incroci si riduce il raggio di curvatura dei marciapiedi con aiuole supplementari come pure agli ingressi in modo da rendere inequivocabile che si è in procinto di
attraversare una strada “diversa”. Le strade a “tempo 30” non devono avere traffico di attraversamento improprio ma caratterizzarsi come Isole Ambientali dove il recupero della vivibilità urbana è prioritario.
Tutto questo succede già a Torino, dove diecimila abitanti del quartiere Mirafiori Nord vivono una mobilità slow: veicoli a bassa velocità, più sicurezza stradale, riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico, un ambiente stradale con pavimentazione variata, arricchito di verde, piccole aree riposo con sedute, arredo, porta-bici. Da due anni nella zona è stata istituita una Zona 30 e gli effetti della sicurezza stradale sono stati straordinari: nel 2010 zero incidenti gravi, rispetto ai 15 sinistri con feriti registrati in media negli anni col limite (magari non rispettato) a 50 all’ora. Il Politecnico di Torino ha rilevato una diminuzione del traffico superiore al 15% (molti automobilisti preferiscono fare giri più lunghi piuttosto che rallentare).
Il costo per realizzare la Zona 30 è stato di 500.000 euro, ma si stima che grazie alla diminuzione degli incidenti stradali (74% di giorni di prognosi in meno rispetto al passato) si è già risparmiata (in un solo anno) la stessa cifra in spese sanitarie. (Dati forniti dal Comune di Torino).
Il Parlamento Europeo, peraltro, ha recentemente votato un piano che punta a dimezzare il numero di morti sulle strade ogni anno (attualmente sono 35.000). Una parte importantissima all’interno di questa strategia è proprio quella relativa alla velocità dei veicoli: la proposta, infatti, è quella di ridurre il limite di velocità urbano a 30 km/h nelle zone residenziali e nelle strade ad una sola cosia di marcia prive di pista ciclabile. In Italia, praticamente, si tratterebbe di ridurre di 20 km/h il limite massimo per i veicoli sull’80% delle reti stradali cittadine.
I numeri della prima Zona 30 “europea” a Torino
(Mirafiori Nord, quadrilatero Via G. Reni, C.si Sebastopoli-Siracusa-Orbassano, 10.000 abitanti, confronto tra 2007-2008 e 2009-2010)
velocità veicolari di punta: – 11 km/h in media (da 42 a 31 km/h), l’85% non supera i 39 km/h
traffico in ore di punta: – 15% in complesso, – 30% per i mezzi pesanti
sorpassi di un’auto che va a 30 kh/h: quasi scomparsi
incidenti: – 74% dei giorni di prognosi nel 2009-2010 rispetto alla media dei tre bienni precedenti
risparmio complessivo: 1,5 milioni di Euro sui 2 anni, di cui 500.000 solo di costi sanitari
rumore: – 2 decibel nelle strade interne (quasi dimezzato il livello di pressione sonora)
giudizi negativi sul quartiere: passati dal 19% al 7% degli intervistati
soddisfatti della Zona 30: 68% dei giudizi
Per maggiori informazioni: Torino, la città possibile