Napoli, mattinata di sciopero per bus e tram: i lavoratori di AMN protestano contro i vertici dell'azienda
I lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico napoletano protestano contro i vertici di AMN, le cui condizioni economiche precarie mettono a rischio il pagamento degli stipendi. Mediazione del Comune di Napoli per scongiurare nuovi disagi l'1 e il 2 novembre
27 October, 2011
27 ottobre 2011. L'AMN: "Si informa la Gentile Clientela che a causa di una manifestazione spontanea del personale potrebbero verificarsi disservizi sull'intera rete. Ci scusiamo per i disagi".
Braccia conserte per i lavoratori dell'azienda di trasporto pubblico napoletano, l’AMN, che ha in carico la gestisce di autobus e tram. Questa mattina i mezzi non sono usciti dal deposito. Lo sciopero dei dipendenti è spontaneo, e rivolto contro i vertici dell’azienda, che hanno ammesso di essere in condizioni economiche precarie, tanto da non poter garantire il pagamento degli stipendi e la manutenzione dei mezzi.
L’ammissione, già nell’aria da tempo, è arrivata ieri, nel corso di un incontro fra l’Amministratore Unico dell’AMN Renzo Brunetti e l’USB (Unione Sindacale di Base), che sostiene i lavoratori dell’azienda opponendosi a quella che definiscono una “cattiva gestione fatta di parentopoli, appalti e sub appalti, con cui si continua a depredare il denaro pubblico”.
Un tentativo di mediazione è arrivato dall'Assessore alla Mobilità Anna Donati e dall'Assessore al Bilancio Riccardo Realfonzo, che hanno convocato i sindacati in Comune, in un summit d'emergenza per scongiurare un nuovo sciopero tra l'1 e il 2 novembre. L'Amn avrebbe assicurato il pagamento degli stipendi entro il 4 novembre.
La protesta dei lavoratori del settore trasporti continuerà comunque a Roma, il 3 novembre prossimo, con un presidio sotto la sede dell’ASSTRA (Associazione Trasporti); sindacati e lavoratori manifesteranno contro i tagli del Governo al Trasporto Pubblico Locale e contro le privatizzazioni, “in difesa del diritto alla mobilità, della natura pubblica del servizio e della volontà popolare espressa con il referendum del 12 e 13 giugno”.