Smog, 4 regioni del Nord Italia incontrano la Commissione Europea
Per la prima volta 12 regioni europee si incontrano a Bruxelles per discutere con la Commissione della revisione della direttiva sulla qualità dell’aria. Per l'Italia erano presenti gli assessori di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Rassicurazioni dalla UE sulle multe: "non intendiamo perseguire una politica punitiva"
11 November, 2011
12 Regioni appartenenti a 7 paesi d’Europa tra cui, per l'Italia, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, hanno incontrato ieri a Bruxelles il Direttore Generale all’Ambiente della Commissione europea Karl Falkenberg in vista della revisione della direttiva europea sulla qualità dell’aria.
La Commissione ha infatti avviato in questi mesi un'ampia consultazione, sia tra le istituzioni che tra i cittadini (attraverso un questionario on line), per raccogliere pareri sui punti di forza e di debolezza dell’attuale quadro legislativo e per arrivare entro il 2013 ad un riesame della normativa.
Le 12 Regioni, costituitesi in un gruppo di lavoro denominato "AIR", dopo aver illustrato le azioni più significative adottate nei rispettivi territori hanno consegnato alla Commissione un memorandum di intesa volto ad affrontare, in un’ottica europea e con lo spirito di coniugare sviluppo economico e sostenibilità, le criticità in materia di qualità dell’aria.
Oltre alle Regioni italiane del Bacino padano erano presenti le tedesche Baden Wurttemberg, Nordrhein-Westfalia e Assia, Londra, Le Fiandre, la regione olandese di Ranstad, l’austriaca Stiria e la spagnola Catalunya, in rappresentanza di quasi 90 milioni di cittadini residenti nelle aree più inquinate d'Europa.
La delegazione italiana ha chiesto in particolare che la nuova direttiva tenga maggiormente conto delle caratteristiche dei territori coinvolti ricevendo da Falkenberg rassicurazioni sul fatto che la Commissione non intende perseguire una politica punitiva, basata sulle multe, ma che è intenzionata a varare una direttiva applicabile dai diversi territori interessati.
Positivi i commenti al termine dell'incontro da parte degli assessori all'Ambiente del Nord Italia. “È stata la prima occasione per dialogare direttamente con la Commissione, -ha dichiarato l’assessore all’Ambiente del Piemonte Roberto Ravello- rendendola consapevole degli sforzi che vengono fatti a livello locale in materia di qualità dell’aria, per cercare di coniugare sviluppo e sostenibilità. Resta il problema di sensibilizzare il livello nazionale per un pieno riconoscimento delle Regioni come interlocutori della Commissione”.
"Non siamo solo i motori dell’economia europea, ma anche quelli che fanno di più per la qualità dell’aria e oggi l’Europa lo riconosce -ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente della Lombardia Marcello Raimondi-. In particolare la Lombardia è quella che ha adottato le misure più ampie e severe, come ad esempio la low emission zone più grande d’Europa. Ora, però -ha aggiunto Raimondi- la palla passa all’Europa: deve fare di più, ad esempio chiarendo alcune politiche contraddittorie del passato, come quando si è incentivato il diesel sostenendo, allo stesso tempo, che fosse un combustibile molto inquinante. La comunità scientifica ormai riconosce che solo politiche strutturali sono in grado di avere effetti significativi sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Queste, va da sé, necessitano di tempi adeguati e non immediati, perché i risultati sono visibili nel medio-lungo periodo. L’Unione europea -ha concluso l’assessore- tenga dunque conto di questo aspetto rendendo praticabili i limiti imposti e, soprattutto, premiando le Regioni virtuose”.
Le relazioni presentate dalle regioni sulle misure adottate