Provincia di Napoli: Chiaiano chiusa alla fine dell'anno. Associazioni divise tra esultanza e scetticismo
Un'ordinanza provinciale dispone la chiusura dell'impianto per il prossimo 31 dicembre, in seguito all'interruzione dei conferimenti decisa dalla Sap.Na per effettuare dei controlli. Molti comitati di quartiere esultano, ma l'associazione Terra Futura è scettica: «Chiaiano potrebbe ancora essere riaperta»
18 November, 2011
È di qualche giorno fa la notizia della temporanea chiusura della discarica di Chiaiano, disposta dalla stessa Sap.Na (l'utility provinciale che si occupa di gestione dei rifiuti) per effettuare una serie di controlli sul funzionamento dell'impianto. La sospensione degli sversamenti, salutata da alcuni comitati cittadini come una vittoria, dovrebbe in realtà preludere alla chiusura definitiva dell'invaso alla fine dell'anno, come stabilito da una recente ordinanza della Provincia di Napoli. In seguito alla decisione della municipalizzata, infatti, il Consiglio provinciale ha varato un provvedimento che ufficializza la sospensione del conferimento dei rifiuti e annuncia la chiusura per l'ultimo giorno del 2011.
Non tutti, però, sono convinti della reale intenzione di Palazzo Matteotti di dismettere definitivamente la discarica. Secondo Terra Futura, associazione di Chiaiano che si batte da tempo contro l'impianto, è presto per cantare vittoria. «Nell'ordinanza provinciale si parla di previsione di chiusura al 31 dicembre, e non di data di chiusura – commenta Matteo Brambilla, membro dell'associazione – e mi chiedo tra l'altro, visto che l'attività di sversamento è già interrotta, che senso abbia rimandare la chiusura definitiva di un mese e mezzo». La perplessità nasce dalla scelta lessicale adottata dal compilatore del provvedimento, che parla non di interruzione ma di “sospensione del conferimento di rifiuti a Chiaiano per esperire una serie di accertamenti di carattere tecnico”. Terra Futura, in altri termini, teme che questa pausa nelle attività di sversamento delle immondizie possa terminare, ed essere seguita dall'ennesima riapertura dell'invaso. Ad aumentare lo scetticismo dell'associazione ci sono anche le motivazioni che il Consiglio provinciale ha espresso nel testo dell'ordinanza: «La Provincia fa riferimento a “notizie di inchieste che la Procura della Repubblica starebbe portando avanti” - aggiunge Brambilla – e invece non si tratta di semplici notizie al condizionale, bensì di due filoni di inchiesta già aperti, con tanto di relazione dell'ingegnere Luigi Boeri, che sostiene che la discarica è stata realizzata male ed è pericolosa per i cittadini». A preoccupare Terra Futura, infine, la decisione dell'ente provinciale di disporre “l'attivazione di tutte le procedure idonee alla chiusura definitiva”. «Non si dà mandato per la chiusura – conclude Brambilla – ma per il momento ci si limita ad attivare le procedure necessarie».
Di diverso avviso, invece, altri gruppi anti-discarica, che hanno accolto il provvedimento della Provincia come una vittoria definitiva. «Grazie alle mobilitazioni incessanti durate 4 anni, finalmente abbiamo raggiunto un obiettivo importantissimo – hanno dichiarato al Corriere del Mezzogiorno Ivo Poggiani ed Egidio Giordano, rappresentanti di alcuni dei comitati attivi sul territorio - Abbiamo impedito che per altri due anni si sversassero rifiuti a Chiaiano, abbiamo impedito che le responsabilità che denunciamo da anni venissero insabbiate e dimenticate». Festeggia anche il sindaco di Mugnano (un comune limitrofo, ndr), Giovanni Porcelli, che però ora attende che «dalle parole si passi ai fatti concreti». Il primo cittadino, infatti, chiede una legge dello Stato che sancisca una volta per tutte la chiusura definitiva della discarica, la messa in sicurezza e la bonifica dell'area.