Tre settimane di smog fuorilegge
Torino non blocca le auto come Roma e Milano. I radicali: più aree pedonali e velocità ridotta - da La Stampa del 30.11.2011
30 November, 2011
Andrea Rossi
Il neo ministro dell’Ambiente Clini probabilmente ha ragione (confortato da un’infinità di studi e analisi scientifiche) quando sostiene che misure come le targhe alterne servono a poco, «i Comuni ci provano, cercano di fare quel che possono, ma non ce la faranno. Servono azioni infrastrutturali». Però in questi giorni la fotografia dell’Italia suona quantomeno paradossale. Milano si prepara a varare un pacchetto d’emergenza: blocco delle auto diesel Euro 3 senza filtro anti-particolato dalle 8,30 alle 18, temperature giù di un grado in abitazioni e uffici. Il sindaco Pisapia ha riunito i 140 e più Comuni della cintura per condividere le azioni, ma la metà si è già sfilata e non le adotterà, forte del parere dei tecnici milanesi secondo cui l’incidenza non sarà superiore al 4 per cento, una miseria. Anche a Roma hanno deciso di correre ai ripari: targhe alterne e stop totale alla circolazione dei mezzi Euro 0 ed Euro 1, i più inquinanti. A Torino niente.
Si potrebbe pensare che a Torino non si adottano misure d’emergenza perché il problema non si pone. E invece no: si pone più che altrove. Ieri la città ha raggiunto il poco onorevole traguardo di 19 giorni consecutivi di sforamenti ai livelli massimi di Pm10. Le previsioni non lasciano troppo spazio all’ottimismo: oggi e domani farà bello, altri due superamenti garantiti. Venerdì, forse, pioverà. E, allora, ci fermeremo a 21 giorni consecutivi fuori dai limiti. Per meno - il conto è arrivato a 16 - a Milano da settimane si discute di provvedimenti d’emergenza. Per molto meno a Roma sono intervenuti. Perché a Torino no?
Se lo chiedono in molti. Silvio Viale, ad esempio, radicale eletto in Sala Rossa con il Pd, feroce avversario dei blocchi alle auto, parte da una duplice constatazione: «Come dimostrato dagli studi dell’Arpa i valori degli inquinanti sono in riduzione: dai 210 sforamenti del 2000 ai 105 del 2010 a Torino Consolata. E non è vero che Torino è la città più inquinata d’Italia visto che quest’anno Milano è andata più spesso oltre i limiti massimi di Pm10». Però invita la giunta a intervenire: alleggerire il centro, la zona più inquinata, pedonalizzando via Roma e dintorni almeno nel periodo dicembre-gennaio, il più critico; dichiarare Torino (grandi viali esclusi) città a 30 all’ora, visto che la velocità media è 22 chilometri orari; abbassare d’inverno il limite di velocità in tangenziale, portandolo a 100 all’ora.
In Francia, quest’ultima misura è la norma: quando i livelli di inquinanti sono molto alti il limite di velocità su tangenziali e autostrade viene ridotto di 20 chilometri all’ora. Succederà