Riceviamo e pubblichiamo: Ex Rossani ri-urbanizzata, quale impatto sulla viabilità?
Pubblichiamo una lettera di Raffaele Sforza, esperto di mobiliità sostenibile, riguardante la riurbanizzazione della ex caserma Rossani: quale impatto sulla viabilità già penalizzata a seguito delle nuove attività pubbliche e private?
30 November, 2011
Sulla questione recupero ex Caserma Rossani e a seguito del dibattito sviluppato anche su FB, premesse e condivise le problematiche sollevate da chi ha fatto parte del Comitato Rossani, vorrei poter dire la mia.
A mio modesto parere il problema non è solo "cemento si, cemento no". Occorre anche interrogarsi - e questo è un punto secondo me sempre ignorato alle nostre latitudini - su quale sarà il nuovo volume di traffico generato dalle nuove moltepliciti attività che troveranno posto in quell'area. Qualcuno ha fatto uno studio sull'argomento?
Innanzitutto il parcheggio interrato di 1.000 posti auto, pur pertinenziale, è di per sè un attrattore di traffico e una negazione delle politiche di "mobility management". Vale a dire di ottimizzare degli spostamenti in auto disincentivandone l'uso individuale a favore di tutte le altre soluzioni di mobilità pubbliche e collettive e/o ciclopedonale. Ci sono allo scopo studi e buone esperienze estere: basta andare a cercarle su internet o partecipare attivamente alle conferenze internazionali di settore per farsene un'idea e vedere quanto siamo indietro.
Poi c'è tutto il nuovo traffico che sarà prodotto dalle nuove costruzioni pubbliche e private che lì troveranno posto. Quante persone, oppure quanti spostamenti ex-novo saranno prodotti ogni giorno da/verso l'area ri-urbanizzata? Non è sufficiente metterci del verde per compensare l'impatto ambientale da traffico veicolare privato che sarà prodotto. Qualcuno ha pensato a potenziare i mezzi pubblici in quell'area al punto da disincentivare l'uso dell'auto? Dalle nostre parti siamo ancora in ritardo sull'integrazione tra pianificazione urbanistica e pianificazione e gestione dei trasporti e della mobilità. I due assessorati comunali dialogano tra loro o viaggiano a compartimenti stagni? Il PUM - Piano urbani della mobilità secondo le direttive europee, dov'è? Cosa dice in proposito? Esiste una integrazione tra Piani urbani della Mobilità sostenibile e Pianificazione urbanistica? A me sembra di no!
L'esempio di Vauban, l'ex area militare di Friburgo dismessa e recuperata è esemplare. A fronte di 5.000 persone che vivono in quell'area ci sono solo 400 automobili, peraltro in parcheggi periferici costosissimi (che fanno passare la voglia di avere una o più auto in famiglia). Chi è andato lì ad abitare ha dichiarato di non avere auto di proprietà. Le strade sono solo di servizio e le altre sono vietate al transito delle auto ma aperte a ciclisti e pedoni: un paradiso per i bambini che possono finalmente giocare per strada senza i pericoli noti ai nostri bambini molti dei quali non sanno addirittura andare in bici per mancanza di spazi sicuri. L'area è servita da un'efficiente rete tramviaria, da noi un tabù. Inoltre l'Amministrazione comunale garantisce anche car-sharing di quartiere, vale a dire un'auto in multiproprietà per ogni tot di edifici che viene utilizzata e pagata solo al bisogno.
Badate bene: queste riflessioni non valgono solo per l'ex area Rossani, ma per tutte le altre aree comunali dove sono in corso riqualificazioni o nuove lottizzazioni. Se chi si occupa di sviluppo urbanistico si limita, tra l'altro, solo a prevedere mega-parcheggi costruiti da privati a cui delega di fatto la gestione della mobilità di persone e merci, vuol dire che di mobilità sostenibile si fa solo un esercizio dialettico negli incontri pubblici o elettorali.
Lello Sforza
Esperto di mobilità sostenibile