Legambiente, IX Congresso: le proposte per il futuro del ministro dell’Ambiente Corrado Clini
Il Ministro dell’Ambiente invia a Legambiente le proposte per il futuro. Misure ambientali per la crescita, creazione di una lista delle tecnologie “verdi”, il rifinanziamento del “ Fondo rotativo del Protocollo di Kyoto” e incentivi fiscali per le tecnologie “verdi”, cooperative under 35 per valorizzazione dei parchi, recupero e la valorizzazione delle aree industriali dismesse e infine uno schema di Decreto Legge sul dissesto idrogeologico
04 December, 2011
“Cari amici, oggi è una domenica particolare e cruciale per l’Italia". Così il Ministro dell’Ambiente che avrebbe voluto essere a Bari, "ma è necessario - ha dichiarato Clini - rimanere per contribuire in modo positivo alle decisioni che dobbiamo prendere per il nostro futuro, soprattutto incrociare le misure per la riduzione del debito e per fronteggiare la crisi finanziaria, con politiche attive per lo sviluppo sostenibile. Una strategia in due tempi, che affronti prima la crisi finanziaria e poi lo sviluppo è pericolosa. E una strategia per lo sviluppo non può che essere incardinata in linee di azione, norme e programmi per la crescita sostenibile del nostro paese".
"L’esperienza - ha continuato Clini - degli ultimi anni dimostra che le linee di forza della crescita, nelle economie emergenti come Cina o Brasile, e in quelle che restano le più sviluppate come USA,Giappone o Germania, sono fortemente ancorate a politiche, investimenti in ricerca e sviluppo, sperimentazione e disseminazione, di soluzioni tecnologiche e sistemi per le nuove fonti rinnovabili, per il migliore uso delle risorse energetiche tradizionali, per la protezione delle risorse naturali. In questa direzione ho avanzato uno schema di proposte, che spero di poter definire meglio e tradurre in norme e programmi, anche con la partecipazione delle vostre idee e della vostra esperienza.
La proposta di politiche e misure ambientali per la crescita prevede:
- Un piano nazionale per la manutenzione, la sicurezza e la revisione degli usi del territorio, fondato sulle competenze esistenti a livello nazionale, regionale e locale, e sostenuto da un fondo permanente
- L’ Istituzione della lista delle tecnologie “verdi”, che contribuiscono alla protezione dell’ambiente ed alla riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra.
- La promozione delle tecnologie “verdi” attraverso sia il rifinanziamento del “ Fondo rotativo del Protocollo di Kyoto” con i proventi della vendita dei permessi di emissione in linea con la direttiva europea “Emissions Trading” sia incentivi fiscali
- La promozione dell’esportazione delle tecnologie “verdi” sostenendo le imprese italiane che partecipano ai programmi di cooperazione ambientale
- La valorizzazione dei parchi nazionali e regionali e delle zone di particolare pregio paesaggistico, con l’introduzione di misure di autofinanziamento e la partecipazione alla gestione di cooperative di giovani esperti con età inferiore a 35 anni;
- Il recupero e la valorizzazione delle aree industriali dismesse soggette a bonifica ambientale, attraverso la semplificazione e l’allineamento delle normative tecniche alle norme ed esperienze europee, l’uso delle aree per insediamenti finalizzati prioritariamente alla produzione ed all’uso delle fonti rinnovabili, o per la realizzazione di zone boschive di “ricarica ambientale” nei casi delle aree più compromesse, incentivi fiscali per le imprese che investono in quelle aree.
Questa proposta è integrata da uno schema di Decreto Legge sul dissesto idrogeologico che prevede tra l’altro
- La tracciabilità dei flussi finanziari e la verifica in tempo reale dello stato di avanzamento delle attività di erogazione e gestione dei fondi destinati alla prevenzione.
- Sanzioni per gli amministratori che dirottano su interventi diversi i fondi destinati alla tutela del territorio
- Misure per garantire l’informazione alle comunità interessate sugli stati d’allerta e sui provvedimenti a tutela della pubblica utilità
- Una deroga al patto di stabilità per gli enti locali per gli interventi immediatamente successivi agli eventi che hanno causato danni alle popolazioni e al territorio
- Un credito di imposta a favore dei privati che finanziano, su aree proprie o altrui, interventi di mitigazione del rischio idraulico, individuati dal Ministro dell'ambiente
- Una forma di integrazione automatica del fondo di protezione civile.
Mi auguro di poter avere presto un incontro operativo e di merito con Legambiente, alla quale auguro di crescere e rafforzarsi come nuova rappresentanza della società civile, che avrei voluto presente oggi nelle consultazioni del Governo con le parti sociali”.