No all'inceneritore di Napoli Est, De Magistris: «Una battaglia vinta»
All'indomani del vertice straordinario con il ministro dell'Ambiente Corrado Clini, il sindaco di Napoli esulta per la decisione di accantonare il progetto del termovalorizzatore cittadino. Ma Clini avverte: i 6 milioni di ecoballe ancora “parcheggiate” in Campania dovranno essere incenerite come chiede l'Ue. L'ipotesi, dunque, è che l'impianto venga costruito in un'altra città della provincia
05 December, 2011
«Una battaglia vinta». Con queste parole il sindaco di Napoli Luigi De Magistris commenta, sul suo profilo Facebook, gli esiti del vertice di sabato 3 dicembre con il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Il riferimento è alla decisione di rinunciare a costruire l'inceneritore di Napoli Est, ipotesi che aveva visto da subito la ferma contrarietà dell'amministrazione comunale partenopea. «Come primo cittadino responsabile della città che amministro – scrive ancora De Magistris - mi sono battuto strenuamente per evitare che si realizzasse l'impianto a Napoli est, perché sono ideologicamente contrario agli inceneritori e sempre lo sarò».
L'idea della Giunta comunale rimane dunque quella di potenziare la raccolta differenziata, per la quale Clini si è impegnato a far sbloccare al più presto i fondi Fas. «Il governo fornirà ogni contributo per accelerare l'utilizzo dei fondi Fas al di fuori del patto di stabilità – ha dichiarato il ministro dopo l'incontro in prefettura di sabato scorso - e la Regione conseguentemente si impegna a dare immediata attuazione al programma concordato». Differenziata a tutto spiano, dunque, ma nessun inceneritore, per lo meno entro i confini comunali del capoluogo. «Le istituzioni hanno convenuto sulla necessità di riesaminare l'accordo del 2008 relativo all'impianto di Napoli Est e sulla possibilità di valutare ipotesi alternative, connesse al miglior funzionamento del ciclo dei rifiuti», ha dichiarato a questo proposito lo stesso Corrado Clini.
L'impianto, secondo De Magistris, non sarà costruito neanche a Giugliano, sede indicata per l'altro termovalorizzatore della provincia programmato nel 2008, anche se questa ipotesi non sembra ancora del tutto accantonata. Il ministro dell'Ambiente, infatti, sembrerebbe intenzionato comunque a realizzare un impianto entro i confini provinciali, da affiancare all'unico esistente ad Acerra, per smaltire i sei milioni di ecoballe ancora stoccate a Taverna del Re. «Durante l'incontro si è concordato sull'esigenza di affrontare con urgenza il destino delle 6 milioni di tonnellate di ecoballe, - ha aggiunto Clini - utilizzando, come chiesto dall'Unione europea, le migliori tecniche di valorizzazione energetica integrate con l'utilizzazione del rifiuto urbano trattato negli impianti Stir ubicati nella provincia di Napoli». Quel che è certo, in ogni caso, è che salvo nuovi colpi di scena l'inceneritore non dovrebbe essere costruito a Napoli. Il capoluogo, invece, potrebbe ospitare presto un impianto di compostaggio per il trattamento della frazione organica.
Proprio il nodo degli impianti, comunque, rimane una delle principali preoccupazioni dell'Unione europea, che ha concesso all'Italia altri due mesi di tempo per elaborare un piano credibile per l'uscita definitiva dall'emergenza. A questo obiettivo lavorerà la task force che Clini ha deciso di attivare, di concerto con le autorità locali e regionali. Oltre a seguire l'incremento della differenziata domiciliare, il tavolo di crisi dovrà probabilmente predisporre l'apertura di nuove discariche sul territorio, ampliando i poteri del commissario in questo ambito. Se il ministro ha acconsentito ad accantonare l'inceneritore, infatti, non ha omesso di sottolineare che «saranno resi operativi i siti per la ricomposizione ambientale con prodotto stabilizzato, garantendo l'accelerazione delle procedure in capo al commissario straordinario, sentite le autorità locali». A breve, dunque, il commissario Annunziato Vardè, che al momento può solo indicare i siti, potrebbe essere autorizzato ad accelerare la realizzazione di una delle tre nuove discariche già previste, quella di Paenzano 2, nel comune di Tufino.
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