Attivista di Greenpeace bandito da Roma per 2 anni
Il responsabile della campagna "Energia e Clima" dell'associazione ambientalista, Salvatore Barbera, è accusato di reiterazione del reato di manifestazione non autorizzata, e per questo è stato espulso dalla città di Roma per due anni. Per Greenpeace le iniziative in favore del clima sono «un atto di responsabilità»
07 December, 2011
Foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Roma per due anni. È quanto è stato imposto dal Questore al responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace, Salvatore Barbera, dopo un sit in dell'associazione davanti a Palazzo Chigi per denunciare l’impatto dei cambiamenti climatici.
Barbera, 32 anni, di Pistoia, è un attivista di Greenpeace da molti anni e negli ultimi cinque è stato impegnato a tempo pieno nello sviluppo di varie campagne internazionali dell'associazione. Il foglio di via, si legge in un comunicato degli ambientalisti - viene motivato con il reiterarsi del reato di manifestazione non autorizzata. Barbera, infatti, ha partecipato a tutte le azioni nonviolente promosse da Greenpeace in occasione della campagna per il Referendum sul nucleare di giugno.
«Opporsi ai rischi che il nucleare inevitabilmente pone alla nostra sicurezza, così come denunciare l'impatto che i cambiamenti climatici stanno avendo in termini di vite umane e di costi per la società, è un atto dovuto di responsabilità civile, che non può in nessun modo essere accostata ad attività criminali - ha commentato il nostro direttore esecutivo dell'associazione, Giuseppe Onufrio - La stessa responsabilità che il Governo e il ministro dell'Ambiente Clini dovrebbero dimostrare a Durban, prendendo a nome dell'Italia una posizione forte ed ambiziosa per la salvaguardia del clima e il rinnovo del protocollo di Kyoto».
Duro anche il commento di Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi. «Quella adottata contro il responsabile della campagna Clima Energia di Greenpeace è una misura inaccettabile - ha dichiarato - Greenpeace e Barbera hanno tutta la nostra solidarietà, è davvero scandaloso che in Italia l'emergenza planetaria dei cambiamenti climatici e in particolare la conferenza Onu di Durban dove si discute il destino del Pianeta sia avvolta da un silenzio impenetrabile».