Smog, Lavolta e Ronco: il vertice delle 4 regioni visto da Torino
Il vertice anti smog di Milano fra le regioni del nord e il Ministro Clini si è concluso con tre indicazioni principali: fare squadra, potenziare il trasporto pubblico (40 milioni di euro stanziati) e ottenere un sostegno dall’Unione Europea, perché se il cielo sopra la pianura padana è quello che è "è anche a causa di una conformazione meteo-geografica poco fortunata". E’ la strada giusta? Ne abbiamo parlato con gli Assessori all’Ambiente Roberto Ronco (Provincia) ed Enzo Lavolta (Comune di Torino
Aumentare le corse singole del 50% e gli abbonamenti fino al 20 non era forse il modo più immediato per convincere i torinesi a scegliere l’autobus. Ma in effetti anche tagliare i fondi per il trasporto pubblico per poi decidere che lo smog si vince potenziandolo è un po’ contorto, e infatti il ministro all’Ambiente Corrado Clini si è affrettato a metterci una toppa, stanziando 40 milioni di Euro per le Regioni più colpite dallo smog: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e ovviamente Piemonte.
Il vertice anti smog di Milano, presieduto dallo stesso ministro Clini, si è concluso con tre indicazioni principali: fare squadra (niente blocchi a macchia di leopardo), migliorare l’offerta dei mezzi pubblici (per lasciare a casa sempre più auto) e convincere l’Europa che se il cielo sopra la pianura padana è quello che è non è solo colpa nostra ma ci si mettono anche il meteo e le montagne (e quindi un finanziamento di supporto sarebbe molto apprezzato). E’ la strada giusta per limitare lo smog? Ne abbiamo parlato con gli Assessori all’Ambiente Roberto Ronco (Provincia) ed Enzo Lavolta (Comune di Torino).
Aumentare le tariffe proprio mentre si dice ai torinesi di scegliere i mezzi pubblici non è stato un errore?
Ronco: Purtroppo a volte ci si trova costretti a compiere scelte che appaiono come una discrasia, una mancata organizzazione. Ma non sempre si può ragionare su un unico problema, isolato dal contesto, ed è necessario uscire un attimo dalla contingenza e valutare le situazioni in prospettiva. Contemporaneamente ai rincari abbiamo avuto anche l’aumento dell’accise sui carburanti, che ha portato moltissime famiglie che finora avevano sempre scelto l’auto privata a spostare la propria attenzione sui mezzi pubblici, che restano comunque più convenienti dell’auto. Negli ultimi anni non era mai successo.
Lavolta: Il Tavolo di oggi ha dimostrato ancora una volta come sia particolarmente importante investire sul tpl, tant’è che tre quarti della discussione sono stati incentrati proprio su questo, su come rafforzare il servizio pubblico perché diventi sempre più una valida alternativa all’automobile. Non solo a Torino, ma su tutto il territorio nazionale le misure che hanno portato risultati nella lotta allo smog sono quelle strutturali: bisogna puntare sul tpl, ma anche intervenire con risorse su un fondo rotativo per l’efficientamento energetico, o sul trasporto delle merci. Questi sono tutti aspetti su cui è necessario riflettere seriamente.
Ma proprio nell’ottica di incentivare l’uso dei trasporti pubblici, non si potrebbe almeno posticipare alla primavera l’entrata in vigore delle nuove tariffe, per evitare che i rincari arrivino proprio in coincidenza con la stagione più critica per l’inquinamento?
Ronco: Quindici giorni prima o dopo non sono sostanziali per l’entrata in vigore di un provvedimento. Ciò che conta davvero è la coerenza di fondo, esattamente ciò che è mancato quando si è deciso di tagliare sul trasporto pubblico per il 15%, che è inaccettabile.
Il Ministro Clini ha sottolineato l’importanza per le Regioni più colpite dallo smog di fare squadra: niente provvedimenti unilaterali, ma decisioni condivise su scala interregionale. Nessuno farà di testa propria?
Lavolta: No, la linea indicata dal Ministro è stata pienamente condivisa da tutti i presenti, regioni, province e comuni. Ci riuniremo il 16 gennaio per un nuovo incontro e questo è già un ottimo risultato: per la prima volta il problema dello smog esce dalla dimensione locale e si può ragionare su un piano strutturale, a nostro parere l’unica via per risolvere davvero la questione inquinamento.
Durante il vertice avete parlato di numeri? Quanto può calare davvero il livello delle polveri in provincia di Torino?
Ronco: Il confronto sui dati è stato molto importante nella discussione, anche perché abbiamo trovato un ministro molto preparato sui numeri particolarmente attento alla quantificazione dei fenomeni. Noi metteremo sicuramente a disposizione del Ministero le nostre valutazioni degli ultimi anni, che complessivamente sono positive; al di là di peggioramenti a carattere episodico e causati in gran parte da condizioni metreologiche avverse, negli ultimi dieci anni abbiamo registrato il calo delle concentrazioni della quasi totalità degli inquinanti atmosferici. Anche alla luce del vertice di oggi, riconfermiamo quanto dichiarato durante il seminario sulla qualità dell’aria della Provincia (La qualità dell'aria nell'agglomerato torinese): possiamo ridurre il traffico auto e il pm10 di circa il 25%. Ovviamente a patto che arrivino i finanziamenti.