Riceviamo e pubblichiamo: “Perché è sbagliato costruire il parcheggio nell'area ex caserma Rossani"
Per Raffaele Sforza, esperto di mobilità sostenibile, l’area della ex Rossani può diventare “come il Central Park di New York a Manhattan e non un'area con nuovi edifici e adibita a parcheggio”. Inoltre, i prezzi del futuro autopark “Rossani” saranno di 1,25€ l’ora e 120€ per gli abbonamenti mensili, dunque, fuori mercato rispetto ai prezzi degli attuali 28 garage limitrofi
20 December, 2011
E’ stato molto positivo l’incontro tra Regione Puglia e Comune di Bari per individuare fondi per finanziare il recupero e la rigenerazione urbana dell’Ex Caserma Rossani e scongiurare il rischio di nuove colate di cemento con il concorso di capitali di privati. Probabilmente tale incontro non si sarebbe avuto se non ci fossero stati coloro che in vario modo non avessero tenuta alta l’attenzione, evitando che la realizzazione dello studio di fattibilità tecnico-economica del Comune fosse l’unica soluzione possibile. Tra i vari soggetti attivi, il Comitato Rossani promotore di una raccolta di 3.000 firme affinchè in quell’area venisse realizzato un parco “vero” come il Central Park di New York a Manhattan e non nuovi edifici, tra cui centri commerciali e alberghi.
Ma sembrerebbe confermata l’idea di un parcheggio di 1.000 posti auto per i residenti, realizzato e gestito da privati.
Premesso che: secondo il Comitato Rossani, nel raggio di 200 metri dalla zona interessata ci sono ben 28 garage e non 7 come affermato dallo studio di fattibilità del Comune; a fronte delle tariffe degli altri parcheggi privati limitrofi alla ex Rossani (1 € l’ora per la sosta e 85-100 € per l’abbonamento mensile), attualmente parcheggiare all’interno della Rossani costa meno di tutti: 50 centesimi l’ora e 55 € al mese; secondo lo studio di fattibilità del Comune i prezzi del futuro parcheggio saranno 1,25 € l’ora e 120 € per gli abbonamenti mensili; che alle spalle del Policlinico ha appena chiuso un’imponente struttura come il Polipark sempre vuoto. Tutto ciò premesso bisogna chiedersi: a) se a quei prezzi il nuovo parcheggio avrà successo; b) se ci saranno effettivi benefici sulla viabilità circostante per effetto del divieto di sosta su altrettanti 1.000 stalli per auto. Caso contrario i posti rimasti liberi fungeranno da ulteriore attrattore di traffico.
L’operazione recupero ex Rossani, invece, potrebbe essere simbolica per il modello di sviluppo urbanistico di Bari. Le migliori esperienze europee sulle città vivibili (CIVITAS, EPOMM, ELTIS, SULP) ci dicono che la realizzazione di parcheggi sono la negazione delle politiche di mobilità sostenibile e mobility management e che tali politiche, di contro, sono parti integranti dei processi di pianificazione urbanistica sostenibile. Realizzare il parcheggio in quell'area, vuol dire rimanere incollati su un sistema di mobilità basato sul mezzo privato di trasporto e, di contro, vanificare ogni possibile soluzione vera di mobilità alternativa e sostenibile. D'altro canto, secondo le cronache dei giornali dei giorni scorsi, tra Tondo di Carbonara, Stadio, ex area Scianatico (zona Fiera-Piscine comunali), PIRP San Marcello, Bari si sta già preparando ad essere sommersa da nuove colate di cemento senza che, contestualmente, gli urbanisti abbiano previsto sistemi di mobilità diversa dal mezzo privato per spostare i nuovi flussi di traffico di persone e merci da/verso le nuove aree urbanizzate: se va bene ci saranno solo nuovi parcheggi. Allora per compensazione, meglio non farne un altro nell’ex caserma Rossani.
Lello Sforza
esperto di mobilità sostenibile