Arpa Puglia: “Per la prima volta diossina Ilva di Taranto sotto i limiti di legge”
“Per la prima volta diossina sotto i limiti di legge”. Così il Direttore generale dell’Arpa Puglia Assennato, sui risultati relativi ai controlli sulle emissioni delle diossine dell’Ilva di Taranto. Nel 2011 media di tossicità equivalente sotto i 0,4 nanogrammi su metrocubo. Vendola: “Abbiamo voltato pagina”. “Un dato storico” per l’assessore all’Ambiente Nicastro
27 December, 2011
Questi in breve i risultati. Dal 1994 al 2011 si è passati da 800 a 3,5 grammi di diossine all'anno. La media di emissione annuale di diossine e furani, nello stabilimento Ilva di Taranto, è stata nel 2011 pari a 0,0389 (ngTEQ/Nm3) nanogrammi per metro cubo di tossicità equivalente, inferiori al limite di 0,4 stabilito dalla legge regionale “anti-diossina” (l.r. n. 44/2008) e punta di diamante dell'amministazione regionale.
Il limite è entrato in vigore il 1 gennaio 2011, ma è dal 2009, che la Puglia è l‘unica regione italiana ad aver introdotto uno strumento normativo che stabilisce i valori limite tra i più bassi di Europa, dieci volte più basso rispetto al limite stabilito dal Testo Unico Ambientale. Si è passati da 10 [Testo Unico Ambientale, ndr] a 0,4 (ng TEQ/Nm3) nanogrammi per metro cubo di tossicità equivalente [L.R. n. 44/2008, ndr]. Coinvolto in prima linea, dunque, lo stabilimento siderurgico più grande d’Europa: l’Ilva di Taranto di Emilio e Fabio Riva che produceva nel 2005 il 92% di tutta la diossina italiana. Il dispositivo normativo ha inoltre dotato l’Arpa Puglia degli strumenti e dei metodi necessari per effettuare i controlli con le migliori tecnologie disponibili.
Il risultato della campagna di monitoraggio del 2011 ha determinato una media di emissioni di diossine pari 0.389 quindi al di sotto dei 0.4 (ng TEQ/Nm3).
Le nuove tecnologie
Gli investimenti per supportare i costi di ambientalizzazione, fortemente voluti dalla volontà sociale e politica, hanno determinato una riduzione delle emissioni di diossine. Dal 1994 a oggi, se si è avuto un progressivo decremento della produzione delle diossine tecnicamente è stato grazie all’introduzione di nuovo mix di tecnologie: l’impianto a iniezione di urea (in luogo della più nociva ammoniaca) introdotta nel 2009, con gli elettrofiltri MEEP ed ESP (2007) e la riduzione del 50% dell’uso di cloro.
Nel giugno del 2010, i risultati positivi delle prove di rilevamento di diossine (PoliCloroDibenzoDiossine/Furani - PCDD/PCDF), hanno fatto la differenza. Si è intervenuti direttamente sull'impianto di agglomerazione, alla base del camino E312, con il sistema a iniezione controllata di carbone attivo. E' durante questa fase, infatti, che si vengono a formare le diossine, a causa della compresenza (ad alte temperature) di carbone, metalli, cloro e ossigeno.
Le parole di Vendola e Nicastro
“Si può cambiare la fabbrica? Questo è il tema – ha dichiarato Vendola – che abbiamo posto al Gruppo Riva. Noi abbiamo risposto che si deve cambiare la fabbrica. Abbiamo così costruito un percorso epocale, prima proponendo i cento punti qualificanti che dovevano, a nostro giudizio, ispirare la riscrittura del piano industriale, e poi approvando con coraggio quella legge che in due anni imponeva all’Ilva di portare le emissioni di diossina da 8-9 ng/Nm3 a 0,4ng/Nm3”. Per l’assessore all’Ambiente Nicastro: “E’ un dato storico”.
CRONOLOGIA DEI MONITORAGGI EFFETTUATI ALL’ILVA DAL 1994 AL 2011 – ARPA PUGLIA
EMISSIONI DIOSSINA ILVA, VENDOLA: A TARANTO ABBIAMO VOLTATO PAGINA