Smog, un 2011 da dimenticare. Il bilancio di Legambiente Lombardia
In Lombardia polveri in aumento ovunque: nessun capoluogo è a norma, Milano a picco su tutti gli indici. Milano e Monza di gran lunga i capoluoghi più inquinati della pianura, meglio le città lacustri e montane: ma il nemico numero 1 è il traffico stradale. Legambiente: "L'aria pulita è possibile, ma urgono scelte radicali contro il traffico: basta autostrade, il 2012 sia l'anno del trasporto pubblico"
02 January, 2012
Non c'è partita nel 2011, il consuntivo di fine anno e le serie storiche del decennio consegnano a Milano la palma di città più inquinata tra i capoluoghi lombardi. Malissimo l'indice che misura i superamenti della soglia di 50 microgrammi/mc per le polveri sottili: 151 le giornate irrespirabili nel capoluogo lombardo (l'anno scorso furono 'solo' 95), contro le 129 del secondo peggior piazzamento, che nel 2011 è Mantova. La città più pulita nel 2011 è stata Sondrio, che con 44 giornate oltre soglia segna comunque un peggioramento rispetto all'anno precedente, superando anch'essa il fatidico numero di 35 giornate di smog 'tollerate' secondo i parametri europei. I bassi valori del capoluogo valtellinese, dove maggiore è la diffusione dell'uso di legna come combustibile, suonano come una conferma di ciò che da tempo è risaputo: oggi in Lombardia è il traffico stradale il vero nemico da battere, come rileva il presidente di Legambiente Lombardia, Damiano Di Simine "Purtroppo, con l'unica notevole eccezione dell'Area C a Milano, non possiamo dire che questa consapevolezza informi le politiche di Regione e province, che da un lato affermano di voler combattere lo smog, ma dall'altro non fanno abbastanza per lo sviluppo di concetti più intelligenti di mobilità: vorremmo che il 2012 fosse l'anno del trasporto pubblico e del trasporto merci sostenibile".
Un altro anno di aria pesante per Milano, anche se non il peggiore del decennio, visto che nel 2002 le giornate fuori legge furono 172. Se la conta dei giorni è andata proprio male, anche peggiori sono i dati sulle concentrazioni medie: Milano si conferma capitale della Mal'aria, arrivando a fine anno con una concentrazione media di polveri nell'aria, calcolata su tutte e tre le centraline urbane, pari a 49,1 microgrammi/mc. Un aumento pesantissimo, più alto di quasi il 25% rispetto al 2010, quando per la prima volta da decenni a Milano le concentrazioni di smog erano rimaste, sia pure di poco, al di sotto dei 40 microgrammi/mc che l'UE autorizza a considerare tollerabili.
Non vanno meglio le altre città padane, a partire da Monza (47,4 microgrammi nel 2011), capoluogo immerso nella stessa nube metropolitana che avvolge Milano. Tutti gli altri capoluoghi di pianura hanno valori, sia pur di poco, sopra la soglia tossica: dai 40,2 di Lodi ai 42,4 di Cremona: non si salva nessuno, quanto ad aria malsana, nel catino padano. Per respirare bisogna raggiungere le Prealpi, dove Varese, Como e Lecco hanno concesso valori medi annui compresi tra 33 e 35,5 microgrammi/mc: livelli tollerabili come media, non come numero di giornate di superamento (meglio a Varese, con 69 giorni sopra i 50 microgrammi, peggio a Como con 76).
Siamo stati dunque abbondantemente fuori legge nel 2011, anno che ha fortemente smorzato i troppo facili entusiasmi con cui, fino al 2010, si registrava una apparente tendenza al miglioramento della qualità dell'aria che durava dal 2006.
Da gennaio ricomincia la conta dei superamenti, ma non quella dei segnali positivi. L'unica vera novità, certo di non poco conto, è l'istituzione di area C a Milano, i cui effetti saranno sicuramente apprezzabili a livello locale, ma non muteranno un quadro regionale che ha bisogno di politiche più coraggiose per quanto riguarda, in particolare, il capitolo della mobilità.
"Portare sotto controllo i parametri dell'aria è possibile, affrontando scelte chiare - conclude Damiano Di Simine - ma per questo serve una chiara indicazione di priorità degli investimenti pubblici e privati: è ora di gettare alle spine i fallimentari progetti autostradali e di dedicare invece progettualità e risorse ad un complessivo potenziamento e ammodernamento dei servizi e delle reti di mobilità collettiva, per rendere la metropoli lombarda competitiva con le altre grandi concentrazioni urbane del continente".
Leggi anche: Smog, bilancio dell’annus horribilis, polveri sopra ai limiti per 148 volte - da La Repubblica del 30.12.2011