“Chug”, a Londra gli orti urbani diventano galleggianti
Nel cuore di Londra un canale storicamente progettato per il trasporto di materie prime attraverso il Paese ospita ora una piccola comunità che coltiva ortaggi su barche galleggianti
12 January, 2012
Elisa Bianco
Girando per il centro di Londra può capitare di imbattersi in uno strano nome: Chug, un acronimo che sta per “gruppo di utilizzatori dei canali di Hackney”. Chug rappresenta una comunità di persone che vivono in case galleggianti ancorate nei canali di Hackney, zona centrale della città. Nata nel 1983 come associazione di persone locali interessate a promuovere l’uso del canale per il beneficio di tutti i residenti, oggi la comunità ha iniziato a dedicarsi ad altri obiettivi che coniughino i bisogni della comunità con istanze educative e ambientali; ecco perché come primo passo hanno deciso di impegnarsi nella coltivazione di orti.
Chug conta in questo momento circa 14 barche, una delle quali viene interamente dedicata alla produzione di ortaggi, dagli spinaci alla rucola, dalla lattuga alle cipolle, dalle melanzane ai fagioli. I prodotti raccolti sono innanzitutto suddivisi tra i membri della comunità per soddisfare il loro fabbisogno, ma il ruolo dell’orto galleggiante non finisce qui. Fornisce, infatti, un agevole luogo di rifugio per la fauna locale, cosa che ha permesso alla zona di arricchirsi nuovamente di anatre e altri piccoli animali. Col duplice vantaggio di ricostruire una vita di quartiere compatibile con gli ecosistemi faunistici e di avere a disposizione uova da portare in tavola senza impegnarsi ad allevare galline.
Chug - galleria fotografica da Inhabitat.com