Rifiuti, avvisi di garanzia per i vertici del Consorzio Gaia
I dirigenti dell'azienda pubblica che gestisce il termovalorizzatore di Colleferro avrebbero licenziato un dipendente in seguito alla sua denuncia di irregolarità nel trattamento dei rifiuti
24 February, 2009
Violenze e minacce per costringere a commettere reato, circostanze aggravanti, mancata annotazione sul libro di bordo degli impianti della EpSistem e Mobilservice di anomalie nel trattamento dei rifiuti. Sono questi i reati contestati con gli avvisi di garanzia emessi dal pm Giancarlo Cirielli dalla Procura della Repubblica di Velletri ai vertici del Consorzio di smaltimento dei rifiuti Gaia di Colleferro, l'azienda pubblica che gestisce dal 1997 il ciclo dei rifiuti in 48 comuni delle province di Roma e Frosinone e che possiede, attraverso le controllate EpSistem e Mobilservice, il termovalorizzatore di Colleferro.
A dover rispondere dei reati contestati sono il commissario straordinario del Consorzio Gaia, Andrea Lolli; il responsabile del personale Daniele Adamo; la direttrice tecnica degli impianti Paolo Meaglia e la responsabile della gestione dei rifiuti Stefania Brida. I carabinieri del Nucleo ecologico (Noe) di Roma diretti dal capitano Pietro Rajola Pescarini hanno proceduto al sequestro di documenti e computer nella sede legale di Gaia a Colleferro e nella sede del Consorzio presso la sede dell'Ama di Roma in via Salaria.
Gli avvisi di garanzia arrivano dopo mesi di indagini avviate in seguito al licenziamento del dipendente Piero Basso, che sarebbe avvenuto in seguito alla denuncia, da parte di Basso, della presenza di sostanze pericolose nei rifiuti trattati, provenienti anche dalla Campania. Altri due dipendenti sarebbero stati successivamente intimiditi dai dirigenti di Gaia perché non collaborassero con i militari del Noe. L'azienda ha affidato a un comunicato la sua difesa: «Il dipendente ha consegnato alla Polizia Giudiziaria materiale che egli asserisce di aver prelevato presso l'impianto e comunque senza alcuna analisi che potesse confermarne la presunta non conformità. La Società precisa che, nella giornata in cui sarebbe avvenuto il fatto, non si è verificata alcuna anomalia nelle emissioni dei termovalorizzatori».