La missione del PRIC: risparmio energetico e minor inquinamento luminoso
Approvato il nuovo Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale. Entro l'estate verranno sostituite altre 7 mila lampade di vecchia generazione. Negli ultimi 5 anni pur aumentando la quantità di luce erogata i consumi sono scesi da 75 a 72 milioni di kilowatt/ora
18 January, 2012
E' stato approvato dal Consiglio comunale il nuovo Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (PRIC) che sostituisce quello in vigore dal 2000. Lo strumento mira a conciliare l’esigenza di una buona illuminazione, importante per la sicurezza della città ma anche per la valorizzazione paesaggistica e architettonica, con il risparmio energetico, oggi prioritario sia per i costi che per la tutela ambientale.
“Poter percorrere in sicurezza e in un ambiente gradevole le strade nelle ore notturne –ha dichiarato l’assessore all'Ambiente Enzo Lavolta- è un aspetto fondamentale della qualità della vita in città, sia per chi si muove a piedi, sia per chi viaggia in auto o in bicicletta. Ma la sfida più importante è saper coniugare le esigenze della quotidianità dei cittadini con quelle dell’ambiente”.
Continuerà dunque già nei prossimi mesi la razionalizzazione e il rinnovo degli impianti di illuminazione: entro l'estate verranno sostituite altre 7 mila lampade di vecchia generazione ed entrerà in funzione il nuovo sistema di telecontrollo dell’illuminazione pubblica, che sostituirà quello attuale, risalente al 1992.
Il nuovo PRIC comprende anche un rinnovato Piano della luce decorativa (PLD). L'orientamento è quello di superare la logica che la limita l'illuminazione decorativa ai monumenti del centro per individuare anche in aree periferiche quei “segni di riconoscimento” (chiese, ponti, fontane, monumenti…) che le caratterizzano e che possono essere resi fruibili anche in ore notturne. Il piano recepisce inoltre le evoluzioni della legislazione regionale degli ultimi anni sulla riduzione dell’inquinamento luminoso e la salvaguardia dei bioritmi naturali delle piante e degli animali (alcune zone naturalistiche, ad esempio il parco del Meisino, dovranno avere un flusso luminoso verso l’alto non superiore all’1%). Il PRIC è infine connesso con il Piano Urbano del Traffico e il Piano di mobilità sostenibile (PUMS): le caratteristiche dell’illuminazione stradale saranno congruenti con le classificazioni delle diverse arterie, seguendo criteri riferiti a sicurezza della circolazione pedonale e veicolare, intensità del traffico, presenza di aree commerciali o verdi.
Dal 2000 ad oggi i “centri luminosi” in strade piazze e parchi sono aumentati del 33%, arrivando a superare i 96 mila. Ancor più sono cresciuti i lumen, cioè la quantità di luce emessa: +43% nello stesso periodo. Ma tutto questo a fronte di un aumento della potenza pari al 10% soltanto. Grazie all'efficientamento degli impianti i consumi sono invece diminuiti, 72,1 milioni di KWh l’anno scorso a fronte dei 75,5 milioni di cinque anni fa.
Un altro dato interessante è quello relativo al flusso di luce dispersa verso l’alto, che la legge regionale fissa oggi al 5%: l’anno scorso, a Torino si è attestato al 4,7% (contro un dato del 2010 che lo vedeva superare il 10%). C’è l’obiettivo di scendere al 2,7%, man mano che si procederà con il rinnovo delle installazioni. Già oggi, dall’Osservatorio del Pino, i “punti luce” cittadini realmente visibili sono circa il 3% del totale.