Pm10, la denuncia di Legambiente: «A Roma nel 2011 il doppio di superamenti che nel 2010»
E non va meglio nel resto del Lazio. Situazione negativa anche nelle prime settimane del 2012, con livelli di polveri sottili oltre il limite fino a due giorni su tre. La ricetta dell'associazione: targhe alterne, blocchi totali del traffico e più controlli
20 January, 2012
«Risultati inquietanti che giungono al termine di un anno terribile per il traffico di Roma». Legambiente non usa mezzi termini per descrivere i dati sulla qualità dell'aria nella Capitale, contenuti nel dossier Mal'aria 2012.
I numeri sono allarmanti: «Tra il 2010 e il 2011, i giorni di superamento per il PM10 sono più che raddoppiati in quasi tutte le centraline, mentre sono triplicate nel complesso le ore di superamento del limite di legge per il biossido di azoto NO2». E la situazione non è migliorata nei primi giorno del 2012, visto che dall'inizio dell'anno, come evidenzia il rapporto, le polveri sottili sono state fuorilegge nella Capitale due giorni su tre (66,7%) nella centralina a Corso Francia e circa nella metà dei casi a Tiburtina (55,6%), Largo Preneste e Cinecittà (50%), con picchi incredibili misurati il 18 gennaio di 133 microgrammi per metro cubo a Tiburtina, 109 a Cinecittà e 100 a Preneste, il doppio del limite di 50 per la concentrazione media di PM10 nelle 24 ore».
Dati che fanno vincere al sindaco di Roma Gianni Alemanno il cigno nero per lo smog. Il sindaco non ha però ricevuto il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati e la direttrice Cristiana Avenali, e la statuetta nera è stata così consegnata simbolicamente alla portineria del Campidoglio.
La situazione nel Lazio
Non va meglio nel resto della provincia, né tanto meno nelle altre città laziali.
Nella provincia di Roma, la situazione più preoccupante si registra a Colleferro con 74 giorni fuorilegge, grazie al mix tra le emissioni industriali e stradali, ma è da evidenziare anche la situazione dei 58 superamenti di Ciampino, dove il traffico aereo fa la sua parte.
Nella provincia di Frosinone nel 2011 gli episodi di superamento sono giunti a quota 529. Ad eccezione della centralina di Fontechiari in tutte le altre il limite è stato superato per decine di giorni: a Ceccano gli sforamenti sono stati incredibilmente ben 109 e a Frosinone scalo 108, ad Alatri 77, a Cassino 68 e a Ferentino 65.
Rieti rimane la provincia meno inquinata, con 25 sforamenti totali tra il capoluogo e Leonessa. Segue Viterbo, dove Civita Castellana svetta con 29 superamenti, mentre la provincia di Latina continua nel suo trend negativo arrivando a 70 giorni di superamento nel complesso dei quali 35 a Latina. Anche fuori dalla Capitale il 2012 si apre male: il 18 gennaio a Frosinone scalo si registravano ben 172 microgrammi per metro cubo di PM10 nella media sulle 24 ore e a Ceccano ben 170, con un continuo superamento dei limiti di legge che a Ceccano nel 2012 sono già 16 (88,9%) e a Frosinone scalo già 15 (83,3%).
Le cause
Le cause dell'aria irrespirabile sono diverse. Legambiente punta il dito contro «la disastrosa politica sulla mobilità della Giunta Alemanno». Nel mirino ci sono alcuni provvedimenti del Campidoglio che proprio non sono piaciuti all'associazione: «Regole più blande per la circolazione in centro dei bus turistici, tariffe agevolate per la sosta nelle strisce blu e neanche un metro in più di corsie preferenziali», spiega Parlati. «Nella Capitale doppie e triple file sono sempre più presenti, insopportabili e pericolose, delle nuove tramvie e dell'8 a Termini s'è persa traccia, tante belle parole si dicono sulle isole pedonali e sulle piste ciclabili ma non se n'è visto un metro in più, il bike sharing è scomparso dalla città e il car sharing non decolla», rincara la dose la direttrice Avenali.
A questa situazione si aggiungono condizioni meteo sfavorevoli, con meno precipitazioni (che, disperdendo le polveri sottili, fanno abbassare i livelli di concentrazione): «I 50 giorni di pioggia dell'anno 2011 sono quasi esattamente la metà dei 97 che ci furono nel 2010, mentre i giorni di superamento per le polveri PM10 sono il doppio».
Le proposte di Legambiente
Per battere l'emergenza, Legambiente rilancia una ricetta da coordinare a scala regionale: due giorni a settimana di targhe alterne fino a marzo, nuovi blocchi totali della circolazione sia programmati che dopo cinque giorni consecutivi di superamento dei limiti di legge per le polveri sottili, nel primo giorno utile (feriale o festivo che sia) e più controlli.
«Con Mal'aria chiediamo nuovi provvedimenti per contrastare i picchi di PM10 e tutelare la salute dei cittadini. Targhe alterne e blocchi totali sono giusti e necessari, vanno coordinati dalla Regione in tutto il Lazio anche esercitando poteri sostitutivi, ma soprattutto servono inserirsi in una politica quotidiana di riduzione delle auto in circolazione a Roma e nel Lazio», spiega la direttrice Cristiana Avenali, sottolineando la sua preoccupazione anche per «gli aumenti delle tariffe del trasporto pubblico dell'Atac, delle ferrovie, del Cotral. Sono una scelta sbagliata proprio nel bel mezzo della crisi e non è nemmeno certo che almeno tutti i maggiori introiti vadano a coprire investimenti per migliorare il servizio».
Legambiente ha stimato che nella Capitale, spostando 65.000 passeggeri dall'automobile alle ferrovie locali in ingresso a Roma, si otterrebbe una riduzione di ben 29,9 tonnellate di Pm10 e di 343 tonnellate di ossidi di azoto Nox. Nel Lazio, con un incremento del 25% dei passeggeri (+133.635), le Pm10 nel complesso si ridurrebbero di 61,5 tonnellate e fino a 102,7 tonnellate con un incremento del 40%, mentre per gli ossidi di azoto, la riduzione sarebbe di 705 tonnellate con un incremento del 25% dei passeggeri e di 1.779 tonnellate nel secondo scenario (+40%).