Foggia, rifiuti: decretato il fallimento della società pubblica Amica spa; il Comune presenterà un ricorso
Il Tribunale di Foggia ha decretato il fallimento della Amica s.p.a di proprietà comunale. Di contro “l’Amministrazione comunale presenterà un ricorso". Il sindaco Mongelli, nel frattempo, ha adottato l’ordinanza con cui assegna ad AMICA SpA, e alla Daunia Ambiente SpA, il servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti (compresa la raccolta differenziata) fino al 31 marzo
22 January, 2012
La sezione fallimentare del Tribunale di Foggia ha depositato il 18 gennaio 2012 il decreto con cui rigetta la richiesta di AMICA SpA di ammissione all’amministrazione straordinaria e dichiara il fallimento della società di proprietà comunale, nominando la dottoressa Mirna Rabasco curatore fallimentare. Avverso questo atto “l’Amministrazione comunale sta valutando i termini per la presentazione del ricorso, avvalendosi del supporto di specialisti della materia e docenti universitari”, afferma il sindaco Gianni Mongelli.
Intanto, il primo cittadino rileva la “difformità del decreto rispetto al parere del Ministero dello Sviluppo Economico”, che ha formalmente censurato l’operato del commissario giudiziale e ritenuto ammissibile la procedura di amministrazione straordinaria. Quest’ultima “è stata chiesta, perché ritenuta più idonea a contemperare gli interessi dei creditori con la funzionalità di un servizio pubblico essenziale e la tutela dei lavoratori addetti”.
Nel merito, secondo il sindaco, il decreto non tiene in alcun conto che il TAR del Lazio ha sospeso l’efficacia del provvedimento di sospensione della società dall’Albo Nazionale dei Gestori dei rifiuti ed ha reso di fatto inutile l’ordinanza sindacale di autorizzazione all’esercizio del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, in scadenza il prossimo 20 gennaio, peraltro prorogabile per altri 6 mesi, fino al 20 luglio, in forza delle normative vigenti. “Quanto, poi, alla scadenza della gestione “in house” del servizio (ente pubblico che affida il servizio mediante il sistema dell’affidamento diretto ad altra entità giuridica di diritto pubblico) - ha detto Mongelli - alla data del 31 marzo 2012, termine previsto dalla nuova normativa in materia di servizi pubblici locali, “è cosa nota che il Governo stia valutando la sua proroga alla fine dell’anno .
“E, comunque, - ha continuato - il Tribunale non ha tenuto da conto che la legge è intervenuta dopo l’avvio della procedura per l’ammissione all’amministrazione straordinaria, parte integrante della strategia delineata con la delibera di riorganizzazione dei servizi pubblici approvata dal Consiglio comunale a metà giugno”. Peraltro, in fase di giudizio “non abbiamo potuto rappresentare compiutamente queste motivazioni e la strategia di rilancio dell’azienda, a causa del mancato coinvolgimento diretto dell’Amministrazione comunale in questa fase procedurale”.
“Contrariamente a quanto affermato dai giudici, - ha poi affermato - non abbiamo attivato questa procedura per scaricare su chicchessia i debiti di AMICA SpA. Ero e sono fermamente convinto che l’amministrazione straordinaria sia la soluzione migliore per garantire la continuità del servizio, la tutela del posto di lavoro delle maestranze impiegate e la salvaguardia dei creditori. Tutte ragioni che giustificano e motivano la volontà di presentare ricorso”.
Nel frattempo – ha concluso Mongelli – sollecito la curatrice fallimentare ad attivarsi con urgenza per l’esercizio provvisorio del servizio stesso ed invito i lavoratori e le organizzazioni sindacali che li rappresentano ad assumere un atteggiamento responsabile e collaborativo, così da evitare ai cittadini foggiani ulteriori e più gravosi disagi”.
Infine il sindaco Gianni Mongelli ha adottato l’ordinanza con cui si assegna ad AMICA SpA, congiuntamente a Daunia Ambiente SpA, il compito di proseguire fino al 31 marzo il servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, compresa la raccolta differenziata e la conduzione dell’impianto di multi selezione. Con questo atto si fa salvo lo svolgimento dell’attività aziendale nonostante il fallimento e in attesa della pronuncia del giudice delegato in merito all’esercizio provvisorio d’azienda che dovrà essere richiesto dal curatore fallimentare.