Mobilità elettrica: “puntare sugli incentivi e cogliere la sfida dello sviluppo"
Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini interviene al convegno “L’auto elettrica ama il green” insieme all’assessore milanese Maran. Le auto elettriche sono un volano per lo sviluppo e l’Italia non faccia la fine del fotovoltaico. Più fonti rinnovabili per alimentare gli spostamenti elettrici
24 January, 2012
L’occasione per parlare di mobilità elettrica a Milano l’ha offerta il convegno “L’auto elettrica ama il green”, organizzato e promosso dall’assessorato all’ambiente e mobilità del Comune e da Asso Energie Future che ha avuto luogo oggi a Milano.
Dai vantaggi per i cittadini al ruolo dell’amministrazione comunale e statale, i relatori hanno tentato di approfondire il tema della mobilità elettrica partendo dall’auto, mezzo di trasporto che può contribuire a rivoluzionare le abitudini dei milanesi.
Ad aprire i lavori, il “padrone di casa” Piefrancesco Maran, assessore alla mobilità di Palazzo Marino, e il ministro all’ambiente Corrado Clini. Il Ministro, che possiede un’auto elettrica con la quale si sposta a Roma, si è soffermato sugli strumenti che può mettere a disposizione lo Stato per incentivare gli acquisti di vetture elettriche, tenendo in considerazione le potenzialità di sviluppo del sistema industriale.
Per il Ministro occorre puntare su pacchetti di interventi volti a promuovere la mobilità elettrica. Tra questi ha citato il credito d’imposta del 55%, che abbasserebbe il livello dei prezzi delle vetture accendendo il mercato di questo settore. Vanno aggiunti, ha ricordato Clini, anche gli incentivi normativi.
Ma per il Ministro, investire nell’auto elettrica significa guardare al potenziale sviluppo del Paese, perchè il sistema di trasporto elettrico nel suo complesso può diventare un volano di sviluppo. A questo proposito, ha spiegato Clini, la strada è quella di legare l’auto elettrica alle fonti di energia rinnovabili. L’ errore da non ripetere, secondo il Ministro, è di non fare come con il fotovoltaico: il nostro Paese ha importato pannelli e non ha colto l’occasione degli incentivi per produrre la tecnologia necessaria. Soprattutto, il riferimento è alla Fiat. Clini ha ricordato che Magneti Marelli (che fa parte del gruppo Fiat) e' una grande impresa che ha moltissimo da dare in termini di mobilita' elettrica ma e' sottovalutata e sottoutilizzata". "Fiat - fa presente Clini - mise in produzione tempo fa una Multipla ibrida, con un sistema controllo elettronico molto piu' sofisticato della Prius. Il Parlamento voto' una legge su un incentivo pari al 60% del costo della Multipla ibrida per favorire la penetrazione nel mercato. Si trattava di un prodotto raffinato e molto efficiente. Ma poi Fiat decise che l'auto non era interessante per il mercato e smise di produrla". Una decisione quantomeno miope quella del Lingotto, secondo Clini, rispetto a quello che stava accadendo nel mondo che, al contrario, iniziava proprio a dedicarsi all'ibrido. "Per altro - aggiunge il ministro - era stata molto incentivata dallo Stato. Quando nel mondo si partiva con queste auto, l'industria Italia ha abbandonato il campo, ha perso un'occasione".
Il percorso per uno sviluppo green della mobilità passa così da incentivi e attenzione alle opportunità di sviluppo, anche se occorre ridurre la presenza di ingombri, come i pannelli che occupano interi campi, e incrementare l’efficacia delle fonti. A questo riguardo, Clini ha fatto l’esempio della telefonia mobile, dove ora esistono sistemi in miniatura con tecnologia molto avanzata. Insomma, per Clini l’Italia può riuscire a consolidare la sua capacità produttiva attraverso la mobilità elettrica.
L'invito del Ministro e' quello di prendere in considerazione il caso della Cina: ''E' il piu' grande mercato dell'auto mondiale, con 20 milioni di vettire vendute soltanto nell'ultimo anno, e si e' posta l'obiettivo di avere entro il 2015 almeno un milione di vettuire elettriche in circolazione''. Operazione, questa, ''a cui stanno partecipando molte imprese internazionali, vorrei - ha concluso Clini -che partecipasse anche qualche impresa italiana''.
Infine, ha ricordato Clini, quando si parla di mobilità elettrica non va dimenticato il sistema di trasporto merci, che in Italia corrisponde al 5%. Un sistema che va rafforzato con urgenza perché siamo troppo legati al trasporto su gomma.